RESTAURO, IN 2.000 A ROMA

RESTAURO, IN 2.000 A ROMA

Attesi in mille, in piazza in duemila, colore prevalente l’arancio delle magliette con i  “fantasmi dei cantieri” divenuti il simbolo della mobilitazione,  gli operatori del restauro sono giunti stamane a  Roma da tutta Italia con Feneal Filca Fillea per dare vita  ad una manifestazione in Piazza SS Apostoli. Da qui una  delegazione ha raggiunto il Ministero dei Beni Culturali per essere ricevuta, ma il Ministro “ha mostrato nei confronti della preannunciata delegazione la stessa attenzione che riserva alla tutela del patrimonio culturale e artistico, cioè molto scarsa” affermano i sindacati che proclamano “una iniziativa permanente fino a quando non otterremo un incontro formale in cui esporre le nostre ragioni e chiedere l’attivazione di un tavolo tecnico per modificare i criteri del bando per la selezione dei requisiti di accesso alla professione di restauratore e collaboratore restauratore, che trasformano di fatto in carta straccia i titoli ed i curricula di ventimila lavoratori, gran parte dei quali corrono il serio rischio di perdere il lavoro”.

“Grave ed inaudito il comportamento del Ministro che, invece di aprire un confronto con le parti sociali e le regioni – proseguono gli edili di Cgil Cisl Uil –  continua ad agire in modo unilaterale e si affida ai dispacci di agenzia per replicare alle richieste dei lavoratori, come ha fatto ieri promettendo una proroga di due mesi del bando, in scadenza il 31 dicembre. Quella proroga è opportuna soprattutto per il Ministero, i cui uffici si trovano in grande difficoltà a gestire una procedura complicata e confusa. Per i restauratori – proseguono Feneal Filca Fillea – non basta. E’ indispensabile ripensare i criteri e coinvolgere gli istituti cui è affidata la formazione, cioè le Regioni, e le parti sociali.”

E mentre si preparano le nuove iniziative, si allarga il fronte del no al decreto del Mibac e la solidarietà ai “fantasmi dei cantieri”. Dagli Assessori alla Formazione della  Conferenza delle Regioni la richiesta al Mibac del “riconoscimento della qualifica di Collaboratore Restauratore a tutti coloro che hanno frequentato corsi autorizzati dalle medesime in materia di restauro” e l’invito a “discutere la modifica dei requisiti previsti attraverso l’urgente attivazione di un Tavolo di confronto con il Ministero stesso“. Solidarietà ai restauratori anche da parte della CNA, dell’Associazione degli Archeologi Italiani, dei restauratori alle dipendenze del Ministero dei Beni Culturali, da numerosi parlamentari, tra cui Ermete Realacci e Vincenzo Vita, che hanno presentato alla Camera ed al Senato interrogazioni e mozioni a favore di una revisione del decreto.
[nggallery id=7]

Altre notizie