Attesi in mille, in piazza in duemila, colore prevalente l’arancio delle magliette con i “fantasmi dei cantieri” divenuti il simbolo della mobilitazione, gli operatori del restauro sono giunti stamane a Roma da tutta Italia con Feneal Filca Fillea per dare vita ad una manifestazione in Piazza SS Apostoli. Da qui una delegazione ha raggiunto il Ministero dei Beni Culturali per essere ricevuta, ma il Ministro “ha mostrato nei confronti della preannunciata delegazione la stessa attenzione che riserva alla tutela del patrimonio culturale e artistico, cioè molto scarsa” affermano i sindacati che proclamano “una iniziativa permanente fino a quando non otterremo un incontro formale in cui esporre le nostre ragioni e chiedere l’attivazione di un tavolo tecnico per modificare i criteri del bando per la selezione dei requisiti di accesso alla professione di restauratore e collaboratore restauratore, che trasformano di fatto in carta straccia i titoli ed i curricula di ventimila lavoratori, gran parte dei quali corrono il serio rischio di perdere il lavoro”.
E mentre si preparano le nuove iniziative, si allarga il fronte del no al decreto del Mibac e la solidarietà ai “fantasmi dei cantieri”. Dagli Assessori alla Formazione della Conferenza delle Regioni la richiesta al Mibac del “riconoscimento della qualifica di Collaboratore Restauratore a tutti coloro che hanno frequentato corsi autorizzati dalle medesime in materia di restauro” e l’invito a “discutere la modifica dei requisiti previsti attraverso l’urgente attivazione di un Tavolo di confronto con il Ministero stesso“. Solidarietà ai restauratori anche da parte della CNA, dell’Associazione degli Archeologi Italiani, dei restauratori alle dipendenze del Ministero dei Beni Culturali, da numerosi parlamentari, tra cui Ermete Realacci e Vincenzo Vita, che hanno presentato alla Camera ed al Senato interrogazioni e mozioni a favore di una revisione del decreto.
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