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RESTAURO: I SINDACATI DI CATEGORIA PRESENTANO PROPOSTA DI MEDIAZIONE

RESTAURO: I SINDACATI DI CATEGORIA PRESENTANO PROPOSTA DI MEDIAZIONE

Di seguito un comunicato stampa unitario di Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil sul restauro.

Il disegno di legge del Ministero dei Beni e Attività Culturali di modifica dell’art. 182 del Codice dei Beni Culturali che definisce in via transitoria i requisiti professionali abilitanti alle qualifiche di restauratore e di collaboratore restauratore inizierà il suo iter di approvazione, a seguito di un parere favorevole, ma condizionato all’accoglimento di alcuni emendamenti, espresso dalle Regioni in data 22 settembre.

Da tempo come Organizzazioni Sindacali abbiamo rilevato la necessità di seguire un diverso percorso, coerente e condiviso, per la valutazione dei requisiti professionali dei 16.000 già iscritti alla procedura di selezione pubblica (attualmente sospesa in attesa di modifiche della normativa di riferimento). FeNEAL, FILCA e FILLEA presenteranno nei prossimi giorni a istituzioni, forze politiche e parti sociali interessate una proposta che va nella direzione di arrivare a sintesi rispetto al testo del disegno di legge Mi.B.A.C. depositato al Senato e alla proposta elaborata dal Partito Democratico, nell’ottica di non disperdere le professionalità esistenti e garantire la tutela del patrimonio culturale del Paese.

Una soluzione, questa, che sarebbe di garanzia perché, da una parte, metterebbe al riparo la maggioranza degli operatori del comparto dal rischio di esclusione dal mercato del lavoro e, dall’altro, sarebbe sostenibile per le finanze dello Stato in quanto eliminerebbe l’onerosa prova di idoneità. Contenuti rilevanti della proposta: l’individuazione, quali requisiti utili ai fini della qualifica, di quelli realmente espressi dagli operatori del comparto e maturati fino ad oggi; il riconoscimento professionale ope legis delle qualifiche affiancato all’introduzione di un sistema di punteggi al posto della prova di idoneità che quantifichi, su un’unica scala parametrale, i diversi percorsi formativi e le variegate esperienze lavorative svolte; l’istituzione di una Commissione composta da Mi.B.A.C., Ministero dell’istruzione, Regioni e Parti Sociali, col compito di definire le linee guida di gestione della fase transitoria e, quindi, di tutta la procedura di selezione pubblica.

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