REGOLARIZZAZIONE, AL VIA LE PROCEDURE PER L’EMERSIONE

REGOLARIZZAZIONE, AL VIA LE PROCEDURE PER L’EMERSIONE

Al via dal 15 settembre la sanatoria per gli immigrati irregolari: 380 mila persone la platea potenziale da regolarizzare. Le procedure termineranno il 15 ottobre 2012.
Secondo le stime della Fondazione Leone Moressa, 380 mila sono i soggetti interessati: 111mila (quasi un 30%) emergerà da una situazione di irregolarità dal settore dei servizi alle persone, in special modo per quanto riguarda il lavoro domestico, inteso come colf e badanti. Il 21,9% (pari a 83mila unità) verrà regolarizzato nel settore della manifattura e il 12,4% (47mila individui) nell`edilizia. La rimanente parte si ipotizza possa essere redistribuita tracommercio (10,6%), servizi alle imprese (11,0%), alberghi e ristorazione (9,9%) e infine agricoltura (4,9%).
In particolare, 118mila dei potenziali da regolarizzare, pari al 31,1% del totale, saranno regolarizzati in Lombardia e il 14%, rispettivamente, in Emilia Romagna e in Veneto, con poco più di 53mila procedure di emersione. Seguono Lazio (7,3%), Toscana (6,2%), Campania (5,6%) e Piemonte (5%).
Il costo dell’emersione (che prevede, oltre al contributo di 1.000 euro per ciascun lavoratore, anche il pagamento delle somme dovute dal datore di lavoro a titolo retributivo, contributivo e fiscale per almeno sei mesi) potrebbe costituire un forte deterrente per i datori di lavoro che, soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale, dovrebbero sborsare cifre piuttosto ingenti per regolarizzare la propria manodopera extracomunitaria.
Positiva ma con qualche dubbio la valutazione della Cisl. “E’ finalmente operativa la procedura di emersione che fino al 15 ottobre consentirà ai datori di lavoro, italiani, comunitari o stranieri titolari di possesso Ce per soggiornanti di lungo periodo, di regolarizzare le lavoratrici ed i lavoratori immigrati impiegati irregolarmente non solo nell’ambito del lavoro domestico ma in tutti i settori produttivi”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Liliana Ocmin. “Si tratta, dunque – continua Ocmin – di una occasione importante che, in linea con le indicazioni che arrivano anche dall’Europa, mira a salvaguardare la regolarità del lavoro degli immigrati e delle loro famiglie. Il nostro auspicio in questo senso è che questa opportunità possa essere raccolta pienamente”.
La Cisl, pur confermando la propria perplessità in merito ad alcuni aspetti, come ad esempio la prova di presenza sul territorio, l’esclusione della modalità lavorativa più diffusa delle collaborazioni domestiche a ore a cui aggiungere l’onerosità della procedura che pesa su aziende, famiglie ed anziani in piena crisi, aspetti su cui auspica correttivi, ribadisce complessivamente la positività del nuovo intervento di emersione che va comunque nella direzione di contrastare il lavoro sommerso e dare dignità a migliaia di lavoratrici e lavoratori nell’ombra”.
“Il provvedimento è utile e necessario – conclude Ocmin – ecco perché proprio per non vanificarne la portata, la Cisl conferma il proprio impegno non solo a presidiare le diverse fasi attuative delle nuove disposizioni transitorie attraverso il Patronato Inas, l’Anolf, il Caf e le categorie coinvolte, ma anche ad insistere perchè vengano convocate le Parti sociali in un confronto costruttivo su quelle criticità ancora irrisolte”.
(dal sito www.conquistedellavoro.it)
 

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