Gli ispettori del lavoro impegnati nella vigilanza all’interno dei cantieri dovranno comunicare alle Casse edili di competenza tutte le informazioni sui casi di non corretto assolvimento contributivo delle imprese. A prevederlo è una nota diffusa dall’Ispettorato nazionale del lavoro nei giorni scorsi. L’Ispettorato, “a seguito di segnalazioni sulla mancata comunicazione alle Casse edili”, raccomanda “indipendentemente dalla adozione degli eventuali provvedimenti sanzionatori in materia, la puntuale comunicazione alle Casse edili di tutti gli elementi necessari alla corretta quantificazione dei versamenti omessi, al fine di consentire il recupero della contribuzione dovuta”. La sinergia tra Ispettorato e Casse è l’effetto delle linee guida volute dall’Ispettorato per l’attività di vigilanza, e che prevedono la massima collaborazione tra le diverse categorie di ispettori, con il coinvolgimento anche del personale dell’Inps e dell’Inail per dare vita ad un unico atto di accertamento, che contempli le materie previdenziale, contributiva e lavoristica.
Estremamente positivo il commento della Cnce, la Commissione nazionale paritetica per le Casse edili: “Si tratta di un primo passo molto importante per continuare ad affermare il rispetto delle regole nel settore”, ha dichiarato Stefano Macale, vicepresidente della Cnce e segretario della Filca-Cisl nazionale. “Questo provvedimento, insieme ad altri che ci auguriamo vengano adottati in tempi celeri, ci consentono di lanciare una sfida seria per il rispetto della legalità nei cantieri, a partire dal contrasto al dumping contrattuale, dal rispetto delle norme di sicurezza, e dall’applicazione a tutti i lavoratori nei cantieri del contratto dell’edilizia, al quale oggi troppo spesso si preferiscono altri contratti meno onerosi per il datore di lavoro, con tutti le conseguenze nefaste che questo comporta”, ha detto Macale.
Mentre tutti i settori fanno registrare una lieve ripresa, nelle costruzioni la crisi sembra non conoscere fine: in un anno il settore ha infatti perso il 5,5% degli occupati, confermando la crisi pesantissima che la colpisce da 9 anni e che ha comportato la perdita di 800 mila posti di lavoro. “Una maggiore attività di controllo nei cantieri, e la sinergia tra tutti i soggetti interessati, può sicuramente rappresentare un deterrente per gli imprenditori furbetti e contribuire a ristabilire la regolarità e la legalità nel settore”, ha concluso Macale.