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REGIONE LAZIO, PRESIDIO SINDACALE PER PROTESTARE CONTRO LE POLITICHE DELLA GIUNTA POLVERINI

REGIONE LAZIO, PRESIDIO SINDACALE PER PROTESTARE CONTRO LE POLITICHE DELLA GIUNTA POLVERINI

Erano presenti  anche le federazioni territoriali dell’edilizia Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, al presidio sindacale unitario Cgil, Cisl, Uil di ieri mattina davanti Presidenza della Regione Lazio, per protestare contro le politiche della Giunta Polverini in materia di lavoro, investimenti e sviluppo.

I sindacati territoriali degli edili, che lo scorso 11 novembre hanno interrotto la trattativa con la controparte datoriale (Acer) per il rinnovo del contratto integrativo di settore, a causa di posizioni inaccettabili assunte dai costruttori romani in materia di forme di sostegno al reddito, prestazioni sociali e sanitarie per i lavoratori previste dalla bilateralità propria del comparto, chiedono alla Regione Lazio misure urgenti contro la crisi cha sta mettendo in ginocchio le costruzioni.

Oltre 13mila i posti di lavoro persi dall’edilizia del Lazio dall’inizio della recessione ad oggi, mentre crescono in misura allarmante lavoro nero, nuove e vecchie forme di sfruttamento, infiltrazioni da parte della criminalità organizzata che hanno ormai raggiunto il livello di guardia.

“Chiediamo alla Regione misure concrete e urgenti a sostegno del settore e per il rilancio delle infrastrutture che rappresentano un primario volano di sviluppo per il territorio” – dichiarano Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil

“Chiediamo inoltre, a dispetto del modus operandi adottato fino ad oggi dalla Giunta Polverini, l’apertura di un tavolo di confronto al fine di individuare misure condivise per tamponare il tragico impatto della crisi sul comparto. Non è pensabile governare una regione con un simile atteggiamento di chiusura che pretende di prescindere dal confronto con le parti sociali. A dispetto della tradizionale funzione anticiclica, la crisi sta letteralmente dilaniando l’edilizia di Roma e del Lazio. Attraversiamo una fase gravissima”.

“Urgono inoltre” – concludono Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil – “misure a contrasto del lavoro nero e della concorrenza sleale tra le imprese, enormemente in crescita in un simile scenario recessivo. Che fine ha fatto la legge regionale a tutela della trasparenza negli appalti pubblici?”

Sulla vicenda è intervenuto anche Stefano Macale, segretario generale della Filca-Cisl Lazio: “Esprimo la mia solidarietà ai sindacati territoriali Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil per il grave atteggiamento di irresponsabilità da parte dei costruttori romani nel merito della piattaforma rivendicativa del contratto integrativo territoriale. I lavoratori non possono sopportare che la crisi gravi unicamente sulle loro spalle perché sono già tanti i sacrifici che i lavoratori del settore già devono sopportare. Richiamo dunque al ritorno alla contrattazione affinché solamente tutti uniti si possa remare nella stessa direzione, il superamento della grave crisi che stiamo attraversando. Ma i costruttori adesso – è la richiesta di Macale – facciano un passo indietro e si ritorni alle trattative per il bene di tutto il settore, ma in special modo dei lavoratori edili”.

 

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