RDB, SINDACATI OTTIMISTI SUL FUTURO DEL GRUPPO

RDB, SINDACATI OTTIMISTI SUL FUTURO DEL GRUPPO

Rdb Piacenza
La crisi alla Rdb? Potrebbe davvero essere alle spalle. Arrivano buone notizie dallo storico Gruppo di Piacenza (oltre 100 anni di storia), uno dei maggiori produttori italiani di laterizi e prefabbricati. Dall’incontro con i Commissari che si occupano dell’Amministrazione Straordinaria, i sindacati hanno avuto conferma di una ripresa importante della produzione del Gruppo, con un raddoppio del fatturato nei primi tre mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passato da 3,5 milioni di euro a 6,2 milioni, oltre ad un portafoglio ordini acquisito di 4,5 milioni nel solo prefabbricato, che potrebbe garantire almeno tre mesi di produzione. “Crediamo che davvero ci siano le condizioni per rilanciare l’attività di un gruppo industriale leader nel mercato italiano, e i numeri di questi mesi ci danno ragione”, dichiara Riccardo Gentile, segretario nazionale della Filca-Cisl. “I commissari hanno inoltre comunicato di aver prorogato a domani il termine per la presentazione delle offerte di acquisto, confermando di aver già ricevuto diverse manifestazioni di interesse sia per Rdb Spa, sia per Rdb Hebel e Terrecotte srl. Ora è necessario riprogrammare un tavolo di monitoraggio al Ministero dello Sviluppo Economico ed incontrarsi al Ministero del Lavoro per affrontare il tema della cassa integrazione per i lavoratori attualmente sospesi, che scadrà il 29 maggio”. Per Luciano Bettin, della Filca nazionale, “bisogna entrare nel merito dei progetti industriali, dei programmi di investimento e delle prospettive occupazionali, e il contributo dei lavoratori e di chi li rappresenta è decisivo in questa fase come lo è stato in tutta la difficile procedura di Amministrazione Straordinaria. Per una valutazione corretta – propone l’operatore della Filca – è necessario prorogare i termini dell’Amministrazione Straordinaria. Questo ci consentirebbe di favorire le soluzioni migliori sul piano della prospettiva industriale e occupazionale”, conclude Bettin.

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