Una manifestazione nazionale di tutti i lavoratori della Rdb davanti al Ministero dello Sviluppo Economico. E’ una delle ipotesi valutate dal coordinamento nazionale delle RSU del gruppo RDB spa, che si è riunito oggi a Bologna unitamente alle segreterie nazionali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. “Il coordinamento – ha dichiarato Luciano Bettin della Filca nazionale- valuta in maniera pesantemente negativa gli atteggiamenti e tutte le azioni messe in atto unilateralmente dall’azienda anche in queste ultime settimane, in netto contrasto con gli impegni e gli accordi presi di fronte al Ministero dello Sviluppo Economico. Si contesta nuovamente la mancata presentazione del piano industriale, più volte richiesto e da tempo atteso”.
“Sulla scorta delle notizie ufficializzate da RDB in merito alla data del 14 novembre quale data utile per l’approvazione del piano di risanamento – prosegue il sindacalista – saranno richiesti al Ministero dello Sviluppo Economico maggiore autorevolezza, impegno concreto e accelerazione dei tempi per affrontare incisivamente la situazione in essere, invitando nel contempo la stessa istituzione a intraprendere, se necessario, decisioni drastiche quali il commissariamento o altre iniziative utili allo scopo”.
“All’azienda – conclude Bettin – viene chiesto il rispetto degli impegni presi, garantendo l’integrità del gruppo e l’assenza di interventi sugli stabilimenti, fino alla discussione di un piano industriale credibile. Laddove si concretizzassero manovre contrarie agli impegni, le stesse saranno fermamente contrastate”.
Il coordinamento ha quindi deciso di chiedere la definizione di un nuovo incontro al Mi.S.E., come promesso nella riunione del 15 settembre scorso, da tenersi entro venerdì 7 ottobre, oltre alle varie iniziative che potranno essere prese nei vari territori, tra le quali possibili presìdi davanti alle fabbriche che si stanno smantellando, e alle banche coinvolte dalla vicenda RDB. Diversamente, venerdì 7 ottobre, si darà attuazione a uno sciopero con manifestazione di tutti i lavoratori del gruppo davanti la sede del Ministero a Roma, oltre a ogni altra iniziativa ritenuta opportuna a sostegno delle citate richieste.