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RDB, GIORNI CRUCIALI PER IL FUTURO DEL GRUPPO

RDB, GIORNI CRUCIALI PER IL FUTURO DEL GRUPPO

Sono momenti concitati e di grande attesa per lo storico Gruppo Rdb di Piacenza, che ha alle spalle una storia ultracentenaria di produzione di laterizi e prefabbricati. Dopo l’apparente ripensamento di Paolo Marini, l’imprenditore veronese della Geve srl che sembrava interessato all’acquisto del Gruppo, ma che ha disertato l’incontro al ministero dello Sviluppo economico, si fa avanti un altro potenziale acquirente, il Gruppo Claudio Salini. In ballo c’è il futuro di 480 addetti che operano negli stabilimenti del gruppo di Monticelli d’Ongina Valmontana (Piacenza), Belfiore (Verona), Tortoreto (Teramo) e Bellona (Caserta). “La società interessata – spiega Luciano Bettin, della Filca-Cisl nazionale – è la Ics Grandi Lavori, del Gruppo Salini, che avrebbe depositato in cancelleria al Tribunale di Piacenza una manifestazione di interesse e ha annunciato il deposito di una cauzione pari a 250mila euro. Per i lavoratori si tratta di una splendida notizia, ma per il perfezionamento della proposta di acquisto sono necessarie una serie di verifiche che impegneranno per alcuni giorni i commissari della Rdb che si occupano dell’Amministrazione Straordinaria e lo stesso ministero dello Sviluppo Economico. Innanzitutto – spiega Bettin – dovrà essere dichiarato formalmente ‘fuori gioco’ l’ingegner Marini, e poi si dovrà valutare il rientro di Salini e degli eventuali altri concorrenti che, in base alle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi, si sono rifatti vivi. Una risposta dovrà essere data entro il 12 febbraio, data spartiacque per il destino della Rdb perché è il giorno in cui il tribunale di Piacenza ha chiesto la convocazione del Gruppo”. A questo punto la partita si gioca sul filo di lana: i commissari della Rdb stanno facendo il massimo per poter arrivare in Tribunale con elementi concreti già prima dell’udienza del 12 febbraio, con l’obiettivo di bloccare l’istanza di fallimento del Gruppo, che nonostante i segnali positivi dimostrati nel 2014 e il recente arrivo di una commessa da 7 milioni di euro, rischia davvero di archiviare una storia lunga oltre 100 anni.

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