Ragusa
La crisi analizzata dai punti di vista di banche, imprese edili e lavoratori
“La crisi finanziaria e il settore delle costruzioni”: è questo il tema dibattuto a Ragusa nel convegno organizzato dalla Filca e dalla Fiba, in collaborazione con Adiconsum. Il segretario generale degli edili Cisl di Ragusa, Luca Gintili, ha illustrato l’iniziativa e i suoi relatori, servendosi anche di dati e percentuali in modo da fornire un quadro completo del problema, delle perplessità che assillano non solo i cittadini, ma anche le istituzioni, analizzando la peculiarità del settore delle costruzioni in provincia, che rappresenta il 2° produttore di valore aggiunto del territorio, occupando, nel 2008, 5975 addetti (residenti in Provincia su di un totale di 7630) con 3351 cantieri aperti e 1587 imprese (della provincia su di un totale di 1817) censite dalla locale Cassa Edile.
La crisi finanziaria è stata sviscerata con una analisi dei tre livelli che la riguardano, ossia gli Istituti di credito, i lavoratori e le loro famiglie, e le imprese edili. Il punto di vista delle banche è stato affrontato da Paola Corallo, Segretaria Generale Fiba Cisl che, partendo dalla tragica crisi del ’29, ha esaminato la genesi di quella attuale, gli effetti nei confronti delle imprese e le contromisure che gli Istituti creditizi stanno cercando di assumere. Il suo intervento ha fornito interessanti spunti di riflessione sia per quanto riguarda l’economia nel suo complesso, dalle teorie e ideologie alla più recente attualità globale, sia per quel che concerne la situazione più propriamente nazionale italiana, ed in particolare all’attestazione che, né dal Governo né dalle banche, sono già partiti grandi interventi risolutivi.
«I risvolti più pesanti di questa crisi riguardano senz’altro i lavoratori e le proprie famiglie, con gravi ripercussioni anche sui consumi». Questo è quello che il Presidente Adiconsum Cisl, Gianni Cerruto, ha esposto in merito alla situazione che la sua Associazione si trova naturalmente a dover affrontare. Prendendo in considerazione il settore immobiliare, ma anche quello dei beni di largo consumo, ha sottolineato la penalizzazione operata dall’euro e la necessità di realizzare maggiori controlli sui prezzi, dove avviene la speculazione maggiore.
Il terzo livello della crisi finanziaria, ovvero quello che riguarda le imprese edili e le loro difficoltà, è stato esaminato da Giuseppe Guglielmino, Direttore dell’Ance Ragusa. «La crisi condiziona pesantemente le costruzioni, che da un anno sono in stallo: da cinquant’anni non si è mai realizzata tanta tragedia» ha detto, ponendo l’attenzione sul problema delle opere realizzate per conto della Pubblica Amministrazione, ma anche su quelle private. Per risolvere la crisi non sono necessarie grandi opere, ha dibattuto Guglielmino, ma piccole e medie, perché solo l’effettiva trasformazione da progetti a cantieri, può risolvere la crisi.
A conclusione della conferenza è intervenuto il Segretario Generale Ust-Cisl, Giovanni Avola. Dando voce al sindacato, ha chiesto un maggior controllo dell’economia, più aiuti per il cittadino, in particolare per i settori più deboli, che rappresentano delle esigenze immediate a cui far fronte, e inoltre, interventi mirati in relazione ai vari contesti territoriali. Importante momento di riflessione anche quello in cui Avola ha evidenziato la spaccatura dei sindacati italiani che, in questo delicato momento, non hanno ancora trovato la piena collaborazione.