Di seguito una nota firmata da Francesco Iudici (segretario generale Filca-Cisl Agrigento Caltanissetta Enna), Nunzio Mangione Responsabile Territoriale Filca Caltanissetta), Dathan Di Dio, Segretario Generale Feneal Uil, Francesco Cosca, Segretario Generale Fillea Cgil.
Il futuro lavorativo appeso ad un filo sottile: il rinnovo dei contratti. Dinanzi ad un futuro nebuloso, i lavoratori dell’indotto edile stamani si sono fermati spontaneamente per un’ora perché temono che all’ombra delle ciminiere si prospettino scenari pieni di insidie, di incertezze, di dubbi e preoccupazioni legittime. Nel condividere la trepidazione che attraversa l’indotto edile e la apprensione dei lavoratori (naturalmente anche quella delle loro famiglie), il sindacato delle costruzioni alza il livello di attenzione affinché non venga esercitata la posa dell’ultima pietra. La prima, solitamente, simboleggia l’inizio di un’opera. L’ultima, la fine di un lavoro insieme a qualche bullone mancante. Al cospetto di una città dilaniata dalla povertà sempre più diffusa e davanti al dramma che sta investendo la comunità, le Federazioni Sindacali del settore delle Costruzioni hanno a cuore le sorti di questo battello che sembra navigare a vista e che non intravede l’orizzonte.
Spinti da questo stato di assoluta emergenza, indirizziamo alla committente Raffineria di Gela lo stato di inquietudine e apprensione che circonda il mondo del lavoro: la committente, firmataria del Protocollo di Legalità in Prefettura e del Protocollo d’Intesa per l’Area di Gela del 6 novembre 2014 impegnandosi a valorizzare le aziende del territorio, eserciterà come sempre un controllo accurato e dettagliato sulle aziende che presentano la loro offerta di gara.
L’esame attento e minuzioso sarà il segnale di garanzia per lo stesso colosso industriale che farà affidamento su aziende sane, serie e credibili, e anche per i lavoratori (a prescindere dalle aziende aggiudicatarie, dovrà essere garantita la continuità lavorativa), che vedranno assicurati il rispetto dei dettami previsti e contemplati dal Contratto Nazionale e Provinciale di Categoria. Situazioni diverse farebbero piombare nel buio assoluto il mondo del lavoro. Ecco, perché, confidiamo come sempre nel rigoroso e diligente esame di Eni che punta sul rispetto delle regole e dei contratti di lavoro.
Sarebbe oltremodo spiacevole perdere altri segmenti di economia con il rischio di mettere sul reticolato altri lavoratori attualmente occupati. E’ una minaccia che dobbiamo respingere. Significa, continuare a dare altri colpi letali al territorio e al mondo del lavoro giacché per i tantissimi lavoratori impegnati nell’indotto edile le prospettive sono rarissime, anzi nulle, in un territorio economicamente depresso.