Le segreterie pugliesi di Cgil, Cisl, Uil e Filca, Feneal e Fillea hanno inviato alla direzione Natuzzi ed agli organi di governo regionali e nazionali una lettera nella quale chiedono la definizione rapida di un piano industriale del Gruppo ed il rilancio del settore del mobile imbottito. La lettera è stata firmata per la Cisl dal segretario regionale Enzo Balestra e per la Filca dal segretario generale pugliese Enzo Gallo.
Ci permettiamo di offrire la lettura della crisi del mobile imbottito dal punto di vista delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori, che stanno subendo più di altri la caduta economica e occupazionale, dei fattori di perdita di competitività del sistema Italia.
Per le organizzazioni sindacali le Relazioni industriali restano il vantaggio competitivo più rilevante e vanno vissute da tutti come elemento di sfida per migliorare le condizioni economiche dei lavoratori e delle imprese.
Resta confermato per le scriventi la necessità di definire un Piano industriale Natuzzi, in grado di rilanciare l’azienda e lo stesso Settore del mobile imbottito, così come più volte si è impegnato a fare nell’ambito dei confronti attivati in sede di Accordo di Programma e di Ministero dello Sviluppo Economico.
Confermiamo che a nostro giudizio bisogna salvaguardare il made in Italy non delocalizzando le produzioni, ma investendo in ricerca e sviluppo quale condizione indispensabile per il rafforzamento della Filiera produttiva.
Allo stesso modo confermiamo che la competizione sul costo del lavoro è perdente ed è controproducente, assicurando tuttavia ogni azione delle Organizzazioni sindacali per combattere il sommerso, per affermare la legalità, per scongiurare concorrenza sleale e ogni azione utile a debellare questa piaga di inciviltà a danno dei diritti dei lavoratori.
L’Accordo di Programma perseguito dalle Organizzazioni Sindacali resta lo strumento per far crescere l’Area Murgiana, superando i lacci che non hanno permesso sino ad ora di offrire le migliori condizioni per lo sviluppo.
A nostro giudizio la crisi o la si subisce o la si affronta ritornando ad investire in qualità del prodotto, in un sistema integrato tra grande e piccola impresa, insomma noi consideriamo che l’etica sociale dell’impresa sia il valore da cui ripartire.
Per questa ragione ribadiamo che la definizione del piano industriale Natuzzi unitamente all’avvio dei tavoli per l’utilizzo dell’Accordo di Programma resta per noi condizione imprescindibile per far avanzare il confronto su tutti i tavoli sino ad ora attivati.
Allo stesso modo, siamo a sollecitare l’attivazione dei confronti in sede regionale per dare contenuti industriali all’accordo di programma e in sede nazionale presso il MISE per il riscontro di quanto sostenuto in quella sede dalla Direzione Natuzzi.
La salvaguardia dei posti di lavoro in essere e il recupero di quelli persi in tutta l’area murgiana deve poter essere impegno di tutti pena il degrado sociale e la stessa tenuta democratica.