Il settore delle costruzioni edili in Puglia è in crisi, sono fermi gli investimenti di capitale, diminuiscono i lavoratori occupati nei cantieri e si fa sempre più ricorso alla cassa integrazione.
Questi i punti cardine della conferenza stampa svoltasi presso la sede della Cisl Regionale, tenuta dalle Segreterie Feneal UIL, Filca CISL,e Fillea CGIL.
“La crisi che sta attraversando l’edilizia, che rappresenta per ben il 10% del PIL regionale – ha dichiarato il segretario generale della Filca pugliese, Enzo Gallo – ha causato un drastico ridimensionamento della forza lavoro, ottenendo come conseguenza inevitabile, per la salvaguardia dei lavoratori, il ricorso alla cassa integrazione ordinaria, e alla cassa integrazione straordinaria; utilizzata per il numero esorbitante di 3.241.179 ore e di 1.759.098 ore, nel solo mese di Settembre 2009. C’è inoltre stato un calo degli addetti denunciati nelle casse edili che sono passati da 55.745 a 52.213 per un calo di 6.3% che ha creato una riduzione di media degli addetti per impresa da 6 a 3. La recessione inoltre ha compromesso le attività delle piccole imprese, costrette a chiudere per mancanza di sostenibilità.
A questo punto – continua Gallo – incombe il rischio che vengano dirottati altrove gli 1.5 miliardi di euro, risorse per la Puglia, rivenienti dai FAS, determinanti per il rilancio del settore, e con un piano casa ed i Pirp che ad oggi risultano ancora bloccati. Quello che serve è una maggiore concertazione tra le istituzioni il sindacato e le imprese per fronteggiare la crisi e creare un tavolo di confronto permanente, che lavori per superare gli ostacoli e dare una maggiore stabilità nel settore.
L’unico dato positivo in questo periodo di crisi – conclude il segretario generale della Filca Puglia – è la diminuzione degli infortuni sul lavoro rivenienti soprattutto dall’applicazione contrattuale sulla formazione delle sedici ore prima ai lavoratori edili. Grande e importante successo voluto dalla Filca”.