PUGLIA, APPELLO DI FILCA, FENEAL E FILLEA ALL'ANCE

PUGLIA, APPELLO DI FILCA, FENEAL E FILLEA ALL'ANCE

“La contrattazione deve servire al superamento della crisi mentre la crisi non deve fermare la contrattazione”. Così Crescenzio Gallo, Segretario generale della Filca Cisl di Puglia in merito alla conferenza stampa unitaria tenuta ieri a Bari per fare il punto sulle difficoltà dell’edilizia regionale. I sindacati hanno chiesto a gran voce un patto per lo sviluppo, la legalità e lo sblocco della contrattazione a livello provinciale rivolto all’Ance che da mesi ne blocca di fatto l’attuazione, così come previsto dal contratto nazionale degli edili. Secondo i dati forniti dai sindacati in Puglia, nel periodo 2008-2010 gli addetti del settore edilizio si sono ridotti di circa 5000 unità e 400 imprese hanno cessato l’attività lavorativa, la massa salariale denunciata si è ridimensionata di circa 36 milioni di euro rispetto a 30 milioni di ore lavorative dichiarate. La cassa integrazione ordinaria e straordinaria è passata da un valore di 867.322 ore nel 2009 a 1.787.465 ore nel 2010.

Il contratto integrativo, secondo Gallo, non solo attiva un aumento salariale ma produce anche più sicurezza e salute per il lavoratore. “Il contratto integrativo – spiega Gallo – riviene dalla contrattazione nazionale; è necessario che tutti gli attori del mondo dell’edilizia collaborino per avviare politiche di sviluppo che agiscano da effetto moltiplicatore per la disoccupazione che attanaglia la Puglia”. Gli ultimi indicatori mostrano, infatti, un settore sempre più in difficoltà sia nel comparto privato che in quello pubblico. Secondo le stime del sindacato, gli investimenti in costruzioni si ridurranno del 10,9% nel 2011, dopo un ulteriore calo del 3,2% del 2010. Una flessione, secondo la Filca Cisl di Puglia, che coinvolge tutti i comparti di attività: una diminuzione del 12% per le costruzioni non residenziali private ed un –8,1% per le opere pubbliche. L’attività nel comparto dell’edilizia residenziale ha accusato una contrazione pari al 3,4% in termini nominali. Il numero delle unità abitative iniziate nel biennio 2008-2010 si è ridotto del 70% rispetto all’anno precedente. In Puglia, si legge nella relazione consegnata alla stampa, vi sono circa 250 mila alloggi in locazione, 50 mila alloggi di edilizia economica e popolare, 50 mila richieste al fondo regionale integrativo per fitto e circa 25 mila domande inevase per edilizia economica e popolare. L’osservatorio della ‘Commissione nazionale paritetica Casse Edili’ segnala che nel periodo ottobre 2008/giugno 2010 si è verificata una contrazione del 16,55% del monte ore versate, del 11,0% dei lavoratori iscritti, del 3,2% della imprese iscritte .

I dati pugliesi evidenziano una riduzione degli addetti che nel periodo 2008 –  2010 è di circa 5000 unità e per una quota pari al 9%. Dati che segnalano non solo la forte incidenza della crisi sul settore, ma anche la tendenza di molte imprese a chiudere e ad incrementare il lavoro nero e quello irregolare. Sono queste le ragioni per cui i sindacati pugliesi del comparto delle costruzioni hanno lanciato un appello all’Ance per avviare un tavolo tecnico che faccia partire al più presto la stipula dei contratti integrativi in un settore che rappresenta oltre il 10% del Pil regionale. “Ci sono in Puglia opere pubbliche bloccate a causa dell’eccesso di burocrazia per un valore pari a 1,5 miliardi di euro – denuncia il leader della Filca di Puglia – mentre se almeno un’opera per provincia fosse sbloccata daremmo una svolta significativa alla soluzione della crisi del settore”. Dopo l’appello odierno all’Ance i sindacati si sono detti pronti a manifestazioni per fare valere le loro ragioni.

 

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