La scelta del Governo di aprire il confronto sul patto sociale per la produttività è un fatto di grande valore. E’ quanto ha sottolineato Raffaele Bonanni, aprendo questa mattina il Comitato Esecutivo della Cisl. E’ di fatto la ripresa della concertazione, come da tempo sollecitato dal sindacato di via Po che chiede di mettere mano ai fattori di crescita nazionale e locale, come i costi dell’energia e lo sblocco delle infrastrutture.
Bonanni ha osservato come l’economia reale sia in una condizione ancora molto preoccupante: lo dimostrano i dati sulla spesa delle famiglie, sull’inflazione, sugli investimenti. E questo nonostante l’Italia si sia lasciata alle spalle un agosto meno drammatico del previsto sul fronte della speculazione finanziaria. I mercati, afferma il leader Cisl, hanno avvertito il rischio della rottura dell’euro. Decisivo in questo senso il ruolo della Bce e la forte determinazione dimostrata dal Governatore Draghi. E preziosissimo si è rivelato anche il lavoro di tessitura del premier Monti con i capi di Stato, che porterà al prossimo summit che dovrà dare risposte ai rischi di disgregazione europea. Segnali positivi arrivano in questo senso dall’Olanda con le sconfitte nelle recenti elezioni politiche sia della destra xenofoba sia dei socialisti.
Anche il sindacato europeo, rimarca il leader della Cisl, deve fare la propria parte: le organizzazioni del Sud Europa e della Germania devono fare fronte a quelle del Nord, orientate contro l’Europa. E devono offrire una base popolare per la costruzione di una nuova prospettiva. Nuova prospettiva che va costruita anche in Italia, dove la classe dirigente si sta rivelando drammaticamente inadeguata di fronte alle sfide poste ad esempio da indagini come quella del Cnel che ha registrato il crollo della produttività in Italia negli ultimi 30 anni. Una sfida alla politica e naturalmente anche alle forze imprenditoriali e sociali. Ma la discussione su questi temi, denuncia Bonanni, è lunare.
Sulla vicenda Fiat sono sotto attacco accordi che hanno invece portato alla conferma di investimenti, assenti in altre realtà. Marchionne, piuttosto, va incalzato su altri punti: deve chiarire se l’azienda assicura la ripresa del progetto Fabbrica Italia una volta ripartito il mercato; e nel frattempo prepararsi puntando su innovazione e ricerca.
Questo è quanto dovrebbero chiedere anche coloro che sembrano giocare allo sfascio. Anche quando si parla di rinnovi contrattuali, banco di prova dell’accordo del 28 giugno 2011 sul quale Confindustria e sindacati hanno ripreso un confronto. Confronto al quale il Governo attribuisce grande importanza, condizionando al suo buon esito la detassazione dei salari di produttività e degli investimenti delle aziende.
La Cisl è pronta ad affrontare anche questa partita. E intanto si prepara all’avvio della stagione congressuale. Una stagione che partirà prima del solito, perché, spiega Bonanni, “questo Congresso sarà di ricostruzione e abbiamo davanti un gran lavoro da fare assieme”.
(dal sito www.conquistedellavoro.it)