“Le motivazioni con le quali il giudice del Tribunale di Bari non ha ammesso la costituzione di parte civile della Filca-Cisl nel processo per il crac del salottificio Divania sono francamente inaccettabili. Asserire, come ha fatto il Gup, che la Filca non ha titolarità in quanto ‘non è rappresentativa degli specifici interessi coinvolti’, e individuare nella Fisascat, il sindacato del commercio, la sigla cislina di riferimento, dimostra la scarsa conoscenza del mondo sindacale ma anche della storia della Divania, nella quale si applicava il contratto del legno e i lavoratori erano iscritti alla Filca”. Lo ha dichiarato il segretario generale della categoria, Antonio Delle Noci, a proposito del processo sulla società fallita a causa di operazioni ed investimenti sbagliati, suggeriti in malafede da funzionari e manager bancari, che ha provocato il fallimento dell’azienda e il licenziamento di 430 dipendenti. “Ovviamente siamo già al lavoro con i nostri legali per fare ricorso e siamo ottimisti sull’accoglimento dello stesso. Si tratta però di una ulteriore perdita di tempo in una vicenda dolorosa che si trascina da anni, e che vede 430 famiglie attendere finalmente giustizia”, ha concluso Delle Noci.
Sulla decisione del giudice è intervenuta anche la Filca nazionale: “Al giudice – spiega il segretario generale Franco Turri – sarebbe bastato fare un giro per le centinaia di aziende del distretto del mobile imbottito, a cavallo tra le province di Bari, Taranto e Matera, per scoprire che agli oltre 6.000 addetti impiegati nei salottifici si applica il contratto del legno. La Filca lo sa bene, dal momento che lavora quotidianamente per la qualità del lavoro e la tutela di questi lavoratori, esattamente come sta cercando di fare nel caso Divania. Spiace constatare come in molti Paesi del mondo l’istituto della class action sia diffuso e funzioni davvero bene, e in Italia un sindacato non riesca a costituirsi parte civile per una decisione ‘sindacalmente’ sbagliata, forse dettata dalla fretta. Siccome abbiamo grande fiducia nella magistratura – conclude Turri – siamo certi che la Filca riuscirà nel suo intento di contribuire ad accertare verità e responsabilità in questa vera battaglia di legalità e di giustizia sociale”.