Lingue

PRIMO MAGGIO A PORDENONE, CITTA’-SIMBOLO DELLE CRISI AZIENDALI APERTE

PRIMO MAGGIO A PORDENONE, CITTA’-SIMBOLO DELLE CRISI AZIENDALI APERTE

primo maggio 2014 bannerPrimo Maggio in trincea per Cgil Cisl e Uil, che per il corteo ed il comizio dei tre segretari confederali hanno scelto Pordenone, a un passo dallo stabilimento Electrolux di Porcia, come simbolo dei circa 160 tavoli di crisi aziendali aperti. Appuntamento che cade quest’anno con la disoccupazione al tasso record del 13% toccato con gli ultimi dati Istat.
Per il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, oggi “bisogna evitare che le aziende delocalizzino all’estero le loro produzioni, riducendo i costi dell’energia e delle tasse, potenziando la rete infrastrutturale e organizzando meglio il lavoro per fare più qualità ed innovazione di prodotto”. Un messaggio rivolto anche al governo Renzi, ora che il decreto Lavoro del ministro Giuliano Poletti passa al Senato. È acceso il dibattito sul punto di equilibrio tra flessibilità e tutele, ma i margini
di modifica dovrebbero essere ridotti a pochi punti: sui contratti a termine, limitatamente al nodo delle conseguenze per le aziende che non rispetteranno il limite fissato rispetto all’organico (che potrebbero essere alleggerite passando dall’obbligo di assunzione a tempo indeterminato ad un indennizzo); e sull’apprendistato, per l’obbligo di formazione pubblica (potrebbe arrivare una apertura alle strutture private) e per la prescrizione, che potrebbe sparire, di stabilizzare una quota di apprendisti prima di farne entrare altri in azienda.
“Il Governo Renzi – avverte Bonanni – deve convincersi che l’occupazione non viene dalle modifiche sui contratti a termine o da nuove norme pasticciate ma da un impegno concreto dello stato centrale e delle regioni sui fattori di sviluppo che rendano più convenienti e competitivi gli investimenti nel nostro paese”. Così, dice il leader Cisl, “il vero jobs act a cui dovrebbe puntare il Governo dovrebbe essere quello di favorire ed incentivare accordi tra le parti sociali per nuovi investimenti. Altrimenti non usciremo mai da questa crisi anzi le cose sono destinate ad aggravarsi se non ci sarà una svolta nei nuovi investimenti”.
Ed anche la Uil incalza il Governo con il segretario generale aggiunto Luigi Barbagallo: “«Ci auguriamo che gli 80 euro rilancino un pò la domanda interna ma c’è bisogno di un intervento più massiccio per creare lavoro”, a partire da temi come la sicurezza e le infrastrutture. Mentre dalle riforme degli ultimi anni obiettivi ambiziosi come un milione di posti di lavoro ma risultati non ne abbiamo visti. Intanto ci si avvicina al Primo Maggio: “Una vera Europa unita e democratica si costruisce con il lavoro, lo sviluppo e la solidarietà”, ne sintetizza così il senso Raffaele Bonanni. “Per questo abbiamo scelto Pordenone come simbolo delle grave crisi occupazionale che si registra su tutto il territorio nazionale”.

Altre notizie