Comunicato stampa a firma di Francesco Iudici, segretario generale Filca-Cisl Agrigento, e del segretario territoriale della Cisl, Maurizio Saia.
Venti ex lavoratori della Italcementi Group sul filo del rasoio. Anzi, sulla graticola. Dal 19 ottobre 2017, data di sottoscrizione del protocollo d’intesa presso la Prefettura ad oggi, non si è mossa foglia alcuna per la ricollocazione dei lavoratori posti in mobilità nel ciclo produttivo. Tutto tace. Regna un silenzio assordante. Le parti firmatarie, Comune di Porto Empedocle e Italcementi Group, non hanno ancora dato consequenzialità al dettato del protocollo che, prevede, la ricollocazione dei lavoratori interessati in altri stabilimenti della holding del cemento. Rimane sottoscritto l’impegno dell’azienda di favorire il reimpiego dei lavoratori presso altre aziende collegate alla filiera del cemento o presso subappaltatori.
Anche il Comune di Porto Empedocle rimane alla finestra a guardare. Negli appalti pubblici di imminente aggiudicazione ovvero ancora in fase di progettazione, le aziende aggiudicatarie dovranno valutare prioritariamente la possibilità di assumere i lavoratori della lista di disponibilità (l’elenco nominativo è allegato al protocollo d’intesa).
Per queste motivazioni, in rappresentanza dei lavoratori Italcementi group di Porto Empedocle, abbiamo chiesto la convocazione urgente di un incontro all’Assessorato Regione all’Economia e all’Assessorato Regionale alle Attività Produttive, al fine di trattare la vertenza in itinere che desta profonda preoccupazione perché i recenti incontri che si sono svolti anche al tavolo nazionale non ci lasciano presagire segnali rassicuranti per il futuro dei trenta lavoratori attualmente impegnati presso il sito di Porto Empedocle.
A questo scenario di per sé precario, si aggiunge altresì la posizione dei venti lavoratori licenziati che, nonostante gli impegni assunti dal gruppo industriale sia presso il tavolo di Confindustria Agrigento che in Prefettura mediante la stipula del protocollo d’intesa, non sono ancora rientrati nel ciclo produttivo.
Riteniamo fondamentale il coinvolgimento della Regione Sicilia, attraverso gli assessorati di riferimento, perché la vertenza non ha carattere prettamente territoriale. L’incontro si rende necessario, infatti, affinché l’azienda faccia chiarezza sulle capacità di investimento nell’area interessata e la Regione esprima in maniera nitida la sua posizione sullo sviluppo economico nel territorio di Porto Empedocle.
Alla Filca Cisl e alla Confederazione Cisl preme la ripresa economica della zona interessata come volano di sviluppo per il territorio e le famiglie dei lavoratori: sviluppo industriale a pieno regime perché poco ci importa degli ammortizzatori sociali.