Filca-Cisl e Fillea-Cgil del Trentino nelle prossime settimane avanzeranno proposte per interventi a favore della rioccupazione dei lavoratori del porfido dichiarati non idonei ed espulsi. L’iniziativa dei sindacati è volta a far fronte alla crisi che investe il settore, crisi che colpisce maggiormente, secondo i sindacati, proprio i lavoratori stranieri, anche per colpa di una legislazione discriminatoria che ne regola la permanenza nel nostro paese. Le difficoltà del settore, però, hanno ricadute anche sui lavoratori trentini, che incontrano difficoltà sempre maggiori nel trovare occupazioni alternative. Filca e Fillea sostengono che “prima di procedere ai licenziamenti, debbano essere messi in campo tutti gli strumenti di ammortizzazione sociale previsti dalle leggi e dagli accordi sottoscritti in sede locale, per garantire la permanenza in forza all’azienda dei lavoratori stessi o una copertura di tipo sociale”.