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PIEMONTE, DENUNCIA DELLA FILCA DOPO L’ENNESIMO INCIDENTE MORTALE SUL LAVORO

PIEMONTE, DENUNCIA DELLA FILCA DOPO L’ENNESIMO INCIDENTE MORTALE SUL LAVORO

Di seguito un comunicato stampa delle segreterie Filca-Cisl di Torino e del Piemonte.
Le Segreterie FILCA CISL di Torino e del Piemonte esprimono profondo cordoglio alla famiglia del lavoratore Alberto Gentilini, nostro associato, che ieri è uscito da casa per lavorare e non ha più fatto ritorno dai suoi cari.
Stamattina presto un operatore distaccato del sindacato edili Cisl, Domenico Ceravolo, geometra con anni di esperienza sui cantieri è stato a La Cassa, ha visto lo scavo profondo anche 2,5 metri, e ancora il sangue del povero Alberto sulla terra, dove stava posando i tubi della fognatura.
Gli scavi vanno svasati a V, non verticali  II. Altrimenti ci vogliono paratie antifrana I-I  Dopo le piogge il terreno è fradicio, l’escavatore in cima che vibra facilita lo smottamento. Gli scavi profondi 2/3 metri sono pericolosi. Non bisogna mai abbassare la guardia.
La prima causa di morte nei cantieri edili è sempre la caduta dall’alto, da tetti o ponteggi,  la seconda proprio il seppellimento negli scavi, poi mezzi in movimento, carichi sospesi da gru, folgorazione, crolli nelle ristrutturazioni
In Piemonte nel 2004 si sono registrati 111 morti totali in tutti i settori. Nei cantieri  8.703 infortuni dei quali ben 493 con danni permanenti e 26 operai edili morti da caduta o negli scavi.  Nel 2011  i morti del lavoro erano 65, nel  2012  sono scesi a 58 in Piemonte, su ben 50.488 infortuni,  –Dati Inail di tutti i settori elaborati dalla Filca Cisl regionale, che avverte: non comprendono il nero, gli infortuni dissimulati da malattia, o non denunciati. Con la crisi, abbiamo meno addetti e meno ore lavorate.
Grazie ai controlli del Coordinamento Ispettivo pubblico: Spresal, Ispettorato del Lavoro, Inail, Carabinieri del lavoro, Prefettura e Magistratura, e del sistema Edile: Cassa Edile, Comitato antinfortunistico, Rlst – rappresentanti territoriali dei lavoratori-  alla prevenzione e formazione, nel  2012 si sono contati “solo”  più  10 operai edili morti in regione. Ma sempre tanti, troppi, intollerabili, per un Paese civile, dice Piero Donnola responsabile della FILCA CISL del Piemonte.
Oggi  l’edilizia è frammentata in tanti piccoli lavori di ristrutturazione, positivi grazie ai bonus governativi, ma con spesso  pseudo artigiani singoli manovali, senza esperienza né coordinamento, non informati ne formati sulle norme di sicurezza, oltre che sulla qualità dell’opera.
Serve maggior coordinamento tra sindacati, imprenditori, sistema Cassa edile con gli Enti ispettivi per conoscere anche a Torino tutti i cantieri e le imprese presenti sul territorio, per tipologia e imprese che vi lavorano.
Una mappatura delle imprese non regolari, senza Durc, senza formazione sulla Sicurezza è la precondizione per programmare controlli più mirati, per fasce di rischio e irregolarità, visto il poco personale ispettivo, con il coordinamento della Prefettura di Torino, affermano Roberta Lampugnani e Piero Tarizzo.
La fretta, i prezzi stracciati, i troppi manovali con partita Iva non informati né formati su nessun pericolo, a volte forme di illegalità diffusa creano spesso un cocktail micidiale, le condizioni  per l’infortunio. Dobbiamo intervenire in sinergia per la legalità, la  regolarità e la sicurezza.
 

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