Fumata bianca per il rinnovo del contratto delle piccole e medie imprese del settore del legno. Dopo soli tre incontri, infatti, e a meno di 5 mesi dalla scadenza del contratto, Filca-Cisl, Feneal-Uil, Fillea-Cgil da una parte e Unital Confapi dall’altra hanno raggiunto un accordo (clicca per visualizzarlo) che assicura un nuovo contratto per i circa 21 mila addetti del settore. L’aumento salariale è pari ad 86 euro al parametro 100. “È stata una trattativa celere e ricca di risultati positivi per gli addetti del settore”, ha dichiarato il segretario nazionale della Filca-Cisl Paolo Acciai. “Quanto abbiamo ottenuto – ha aggiunto – ricalca in gran parte quanto è previsto nel contratto del settore industria, firmato lo scorso 11 settembre. Addirittura per le piccole e medie imprese siamo riusciti ad ottenere dei miglioramenti rispetto al testo dell’industria, come per esempio il riconoscimento della patologia del gioco d’azzardo come fenomeno che rientra nell’articolato delle tutele delle categorie svantaggiate, con la possibilità della conservazione del posto di lavoro anche in presenza di percorsi terapeutico-riabilitativi”.
Ma sono molto buone anche le norme relative alla responsabilità sociale d’impresa, che ricalcano le richieste avanzate dal sindacato nella piattaforma unitaria. L’aumento salariale, pari ad 86 euro al parametro 100, categoria AE1, sarà suddiviso in tre tranches: 24 euro da luglio 2013, 30 euro da luglio 2014 e 32 euro da agosto 2015. Acciai ha spiegato che “non sarà erogata nessuna una tantum, in modo tale da rispettare la naturale decorrenza contrattuale, pari a tre anni, ovvero dal 1° giugno del 2013 al 31 maggio del 2016. Sul fronte della previdenza integrativa – ha sottolineato il segretario nazionale della Filca – si è deciso che il versamento sul Fondo Arco venga incrementato dello 0,60% della contribuzione”.
Inoltre viene individuato il Fondo di Assistenza Sanitaria Altea, obbligatorio da agosto 2014 e costituito da Filca, Feneal e Fillea: è prevista una contribuzione di 10 euro totalmente a carico delle imprese. I risultati ottenuti, come visto, sono positivi. Ma Acciai non esita ugualmente a definire ‘anomala’ l’intera trattativa: “L’anomalia sta nel fatto che la nostra controparte, Confapi, non sia riuscita a costruire una trattativa che poteva entrare nello specifico, in grado di analizzare i problemi del settore delle piccole e medie imprese del legno. Ci saremmo aspettati l’adesione ad iniziative congiunte per far fronte alle situazioni di crisi in atto, o la costruzione di un percorso di monitoraggio sul settore, prevedendo forme di intervento anche sul sostegno al reddito. Invece – ha osservato Acciai – si è preferito fare in fretta e riprendere quanto già fatto in altri tavoli. L’aver chiuso il contratto dopo soli tre incontri di trattative è un fatto davvero positivo, ma ritengo che il rinnovo contrattuale avrebbe potuto costituire, per Unital, l’occasione per implementare azioni sul settore. Prendo atto che ha preferito non farlo”, ha concluso il segretario nazionale della Filca.