Roma
“L’aumento dei lavoratori autonomi in edilizia, che si verifica proprio quando il settore, storicamente traino dell’economia, per la prima volta fa registrare il segno meno, nasconde in realtà un trucco: si tratta di lavoratori dipendenti ma privi di diritti e di tutele e sottoretribuiti in rapporto al lavoro dipendente regolare e contrattuale. Per questo ‘giochetto’ è sufficiente che il lavoratore apra la Partita Iva, in barba a tutti i requisiti professionali, diventando così un falso lavoratore autonomo”.
ad affermarlo Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl, commentando i dati presentati dalla Fondazione Ethnoland in collaborazione con Caritas/Migrantes, e che dimostrano un boom di imprenditori immigrati, soprattutto in edilizia.
“Negli ultimi tempi stiamo assistendo ad una vera moltiplicazione dei lavoratori autonomi edili: il dato ci conforta perché ci battiamo per l’integrazione degli immigrati e per la loro sicurezza, ad esempio con corsi di formazione ad hoc e stampando manuali multilingua. Ma non illudiamoci! La diffusione degli immigrati imprenditori è soprattutto un escamotage che deriva dalla convenienza economica rispetto ai costi previdenziali, dalla possibilità di sfuggire ai vincoli contrattuali e dai reciproci vantaggi, del lavoratore e del datore, per quanto riguarda la normativa per i permessi di soggiorno. La Filca ha denunciato pubblicamente questo pericoloso fenomeno, nel settore più a rischio per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro, ed è in prima linea per costruire un quadro di regole più preciso, anche su base negoziale”.
Vanni Petrelli