“Se non ci sarà un cambio di passo l’edilizia non avrà futuro, il settore rischia davvero di scomparire e ha già lasciato senza lavoro centinaia di migliaia di addetti. Le stime della Cnce, la Commissione nazionale paritetica per le Casse edili ci dicono che dal 2008 ad oggi si sono perse 600 milioni di ore di lavoro, con un calo della massa salari di 3,2 miliardi di euro. Gli operai ‘scomparsi’ dalle Casse edili sono 320mila, 55mila le imprese che mancano all’appello”. Lo ha dichiarato Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl. “I dati della Cnce, inoltre, non considerano gli impiegati, gli artigiani e tutto l’indotto. A conti fatti il settore delle costruzioni ha perso in 5 anni 700mila addetti: vuol dire che ci sono altrettante famiglie in difficoltà, oltre 2 milioni di persone, gli abitanti di due città come Milano e Napoli”.
“Il governo intervenga tempestivamente – la richiesta di Pesenti – utilizzando la legge di Stabilità per rilanciare il comparto, consentendo ai Comuni virtuosi di investire nei cantieri. Inoltre chiediamo la strutturalità degli incentivi fiscali, il rilancio delle opere pubbliche, la messa in sicurezza del territorio, la diffusione dei criteri antisismici nelle nuove costruzioni e nel recupero di quelle vecchie non adeguate. In questo scenario è anche indispensabile lo sblocco dei pagamenti della Pubblica amministrazione alle imprese, visto che quelle edili sono creditrici ancora di 3,5 miliardi dei 7,5 previsti. Rilanciare l’edilizia, ovviamente quella sostenibile – ha concluso il segretario generale della Filca – porterà benefici non solo al settore ma a tutta la collettività, con la realizzazione di opere pubbliche importanti e la manutenzione di scuole, ospedali, strade”.
Martedì è in programma a Roma l’Assemblea nazionale degli edili, convocata dai sindacati di settore. Non si esclude la mobilitazione del settore anche per il ritardo nel rinnovo del contratto, scaduto da nove mesi.