Roma
Ricostruire l’Abruzzo, lotta al lavoro autonomo, contratto unico, pensioni
“Stiamo intervenendo nella fase di ricostruzione del terremoto chiedendo di costruire ciò che è stato distrutto in un’ottica di rilancio della regolarità e della legalità del settore edile”. Lo ha detto il segretario generale della Filca-Cisl, Domenico Pesenti, intervenendo ai lavori del XVI Congresso della Cisl. “Non possiamo dimenticare – ha sottolineato – che molti morti sono vittime non tanto del terremoto quanto di chi ha costruito le case senza rispettare le normative antisismiche. Da anni ripetiamo che dobbiamo selezionare le imprese, perché un’azienda che non rispetta i contratti non rispetta i lavoratori, le normative sulla sicurezza e la qualità dei prodotti che utilizza per costruire. Per questo bisogna fare in modo che solo le imprese serie possano partecipare agli appalti e vengano selezionate per garantire sia la tutela dei lavoratori sia la tutela dei cittadini”.
Per Pesenti non è difficile stare nei tempi prestabiliti per la ricostruzione in Abruzzo, se ci saranno i finanziamenti. “Oggi sentiamo tante cifre, ma non sappiamo quanto effettivamente sia immediatamente spendibile. Credo, invece, che proprio da questa crisi finanziaria ed economica che stiamo attraversando, la ricostruzione possa ricevere una nuova spinta per uscirne ed avere così una funzione anticiclica”. Nel corso del suo intervento il numero uno della Filca ha toccato numerosi temi, tra i quali quello dei falsi lavoratori autonomi. “Dei 733.000 lavoratori autonomi censiti dall’Istat nel 2008, a fronte di 1.238.000 dipendenti, una buona parte, pari al 70-80% è costituita da lavoro dipendente ‘mascherato’. La differenza contributiva di 13-14 punti, oltre alla grandissima flessibilità e deresponsabilizzazione dell’impresa, è la vera molla che spinge alla crescita del lavoro autonomo. Questo vale sia per i lavoratori italiani, sia per gli immigrati: non è voglia di imprenditoria ma solo una rincorsa all’abbattimento dei costi giocato ancora una volta sul fattore lavoro”.
Pesenti ha giudicato molto positiva e condivisibile la proposta lanciata da Raffaele Bonanni nel corso della sua relazione, riguardo al contratto unico di lavoro: “Un’unica forma di assunzione, e quindi un unico costo contributivo deve avvenire in un contesto di relazioni sindacali e tutele attive del lavoro. In questo modo, con un contratto unico, avrebbero un ruolo forte la contrattazione e la bilateralità. Quest’ultima deve essere uno strumento di applicazione dei Ccnl e deve essere rafforzata in chiave di tutela dei lavoratori edili”. Infine la previdenza: “Si parla di nuovi interventi sulle pensioni, e da più parti si parla di innalzamento dell’età pensionabile, giustificandolo con l’allungamento delle aspettative di vita. Ma è bene ricordare che l’età pensionabile deve essere legata al lavoro che le persone svolgono: non è la stessa cosa essere libero professionista, impiegato, o fare lavori manuali, pesanti, faticosi. Dobbiamo costruire un sistema previdenziale integrato con gli ammortizzatori sociali e con le condizioni del mercato del lavoro”.
Vanni Petrelli