Pesaro Urbino è la prima provincia italiana nella quale è stato firmato il contratto integrativo dell’edilizia, dopo la firma del Ccnl arrivata nell’aprile dello scorso anno. “In questa fase – commenta Franco Turri, segretario nazionale della Filca-Cisl – la firma del primo contratto di II livello assume un significato politico di grande rilevanza, rompendo un fronte imprenditoriale ancora restio ad avviare un confronto negoziale, così come previsto dal nostro modello contrattuale. L’accordo raggiunto a Pesaro – prosegue Turri – dimostra che non solo è possibile rinnovare i contratti di II livello anche in una fase difficile per il settore, ma che proprio la contrattazione integrativa rappresenta lo strumento per affrontare nel modo migliore i problemi territoriali e garantire maggiori tutele ai lavoratori e contemporaneamente regolarità, sicurezza e concorrenza leale fra le imprese”.
Il testo, che ha durata triennale, prevede che l’Elemento variabile della retribuzione (EVR) tenga conto dell’andamento congiunturale del settore, ed è correlato a cinque indicatori (ognuno dei quali incide per il 20%):
– numero lavoratori iscritti in Cassa edile
– monte salari denunciato in Cassa edile
– ore di lavoro denunciate in Cassa edile
– valore aggiunto del settore delle costruzioni come individuato a livello provinciale dall’Istat
– numero di imprese iscritte in Cassa edile.
