Sono in forte recupero i rendimenti dei fondi pensione. Sono i dati aggiornati al 30 settembre 2009, pubblicati sul sito della Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione). Dal 31 dicembre 2008 a fine settembre 2009 i fondi pensione negoziali hanno mostrato un incremento dei rendimenti netti medi del 7,2%, mentre i fondi pensione aperti hanno visto crescere i loro rendimenti nello stesso periodo del 9,3%.
Situazione dunque in netta ripresa rispetto all’andamento 2008, quando si era registrato un calo che è stato rispettivamente del 6,3% (per i fondi negoziali) e addirittura del 14% per quelli aperti. La stessa tendenza positiva si riscontra nell’ambito dei Piani individuali pensionistici (Pip), dove i rendimenti dei prodotti United Linked, sempre al 30 settembre scorso, mostrano un incremento del 12,9%, a fronte del -24,9% registrato nel 2008. Il tutto, si evince ancora dai dati Covip, si confronta con una rivalutazione netta del Tfr pari all’1,4% a fine settembre, contro il 2,7% del 2008
Cresce ancora, anche se a ritmo contenuto, il numero di adesioni a forme pensionistiche complementari in Italia. Lo rileva la Covip, la commissione di vigilanza sui fondi pensioni, nel suo monitoraggio periodico. I dati, aggiornati al 30 settembre 2009, mostrano che le adesioni a queste forme pensionistiche hanno raggiunto quota 4.997.539, con un incremento del 3% rispetto a fine 2008 (quando le adesioni erano 4.853.605).
Di questi, circa 3,7 milioni sono lavoratori dipendenti del settore privato. In crescita, di conseguenza, anche le risorse destinate alle prestazioni che, a fine settembre, ammontavano a 67,397 miliardi di euro. A fine giugno le risorse destinate alle forme pensionistiche complementari erano a quota 64,813 miliardi; 61,306 miliardi a fine 2008.
“I dati diffusi dalla Covip evidenziano un andamento molto positivo dei fondi pensione negoziali”, afferma il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli. “In molti casi – osserva – i fondi pensione hanno recuperato pienamente le perdite originate dalla grave crisi finanziaria. Possiamo essere soddisfatti della capacità che il sistema ha mostrato nel proteggere il risparmio previdenziale dei propri aderenti”.
Il risultato, aggiunge Petriccioli, “ci incoraggia a rilanciare la previdenza complementare per aumentare il livello di copertura previdenziale anche per i lavoratori dei settori ancora non coperti dai fondi pensione negoziali o nei quali l’adesione è ancora insufficiente. In questo percorso è fondamentale che anche il Governo contribuisca a rafforzare la cultura della previdenza complementare nel nostro Paese”.
Dal sito WWW.CONQUISTEDELLAVORO.IT