Continua il lavoro di Cgil, Cisl e Uil per arrivare alla definizione di una proposta unitaria sulla riforma del modello contrattuale. Ieri pomeriggio le segreterie confederali hanno tenuto un nuovo incontro, al termine del quale è stato diffuso un comunicato nel quale si precisa che il tema affrontato, in particolare, è stato quello della partecipazione, individuato quale uno dei tre pilastri sul quale poggiare un nuovo sistema di relazioni industriali. “La partecipazione dei lavoratori e dei loro soggetti di rappresentanza – affermano i sindacati – costituisce una delle componenti principali dei processi di innovazione sia all’interno delle aziende, che a livello territoriale e settoriale. La proposta alla quale Cgil, Cisl e Uil stanno lavorando assume come riferimento il dettato Costituzionale, che all’ art.46 spinge per una contrattazione che investa le stesse prerogative direzionali dell’impresa, oltre che assicurare il collegamento tra momento partecipativo e quello più generale della politica economica. Sarà compito della contrattazione collettiva prevedere le modalità sperimentali delle varie forme e strumenti di partecipazione. Il confronto tra Cgil, Cisl e Uil proseguirà nei prossimi giorni, nonostante il periodo natalizio, a conferma dell’obiettivo di addivenire nel breve termine ad una proposta unitaria”.
“La nostra volontà è riuscire a trovare una sintesi che esca dalla contrapposizione tra contrattazione nazionale e contrattazione decentrata perchè l’obiettivo comune è recuperare potere d’acquisto dei salari ed aumentarli”, ha spiegato Gigi Petteni, segretario confederale Cisl, dopo che nell’ultimo incontro le segreterie confederali avevano confermato “l’obiettivo di proporre all’intero sistema della rappresentanza delle imprese la definizione di un nuovo ed innovativo sistema di relazioni industriali, fondato su contrattazione, partecipazione e regole”.
Stamane intanto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, è tornato sulla questione dell’orario di lavoro, precisando di non aver mai pensato di “abolire l’orario di lavoro”. “Quel che intendevo dire – ha aggiunto – è solo che le tecnologie ci consentono più libertà nell’organizzazione del lavoro, non solo col lavoro a distanza; quindi bisogna provare a capire sempre più come migliorare la situazione di vita dei cittadini: se si può introdurre più libertà e più possibilità di organizzare il lavoro, è giusto che questo sforzo vada avanti”.
Il ministro ha quindi ricordato che “sui contratti è in corso una trattativa tra le parti, che rispettiamo, al termine della quale mi auguro che si convenga di arrivare ad un nuovo assetto”. Ma ha anche rilevato che “il punto di partenza indispensabile deve essere sempre un buon protagonismo di cittadini e imprenditori”. “Anche riguardo al lavoro – ha aggiunto – più meccanismi partecipativi, aperti, che premino merito e capacità sono le molle giuste per un sistema che si rinnova e cresce”.