Il consorzio di imprese “Cefalù 20” ha avviato le procedure di licenziamento per 131 lavoratori su 176 impegnati nel raddoppio del tratto di linea ferroviaria Fiumetorto-Cefalù Ogliastrillo. Esprimono preoccupazione Fillea, Filca e Feneal che da oggi hanno immediatamente proclamato lo stato di agitazione a tempo indeterminato e chiedono al prefetto di Palermo una convocazione assieme a Rfi e al consorzio di imprese. Il cantiere è fermo e domani nella sede di Buonfornello si terrà dalle 9 alle 12 un’assemblea con tutti i lavoratori.
L’opera, appaltata da Italferr attraverso Rfi, una delle principali della provinciali di Palermo dopo il tram, riguarda 20 chilometri di linea ferrata: secondo i sindacati è stato realizzato il 40-50 per cento del raddoppio, con opere edili in corso come la realizzazione di sottopassi e di una galleria sotto il Costa Verde. «Esprimiamo preoccupazione per il rischio della mancata realizzazione di un’opera strategica per il territorio e per l’intera Sicilia e per l’aggravarsi di una situazione occupazionale già abbastanza grave che si aggiunge a una crisi pesate della realtà industriale di Termini Imerese – insorgono i segretari provinciali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil Mario Ridulfo, Salvatore Scelfo e Angelo Gallo – L’impresa lamenta grandi perdite economiche e sostiene di non essere in condizione di portare a compimento a questi costi l’appalto. Intendono ridurre il personale a 45 unità e affidare parte della lavorazione in subappalto. Abbiamo chiesto un incontro per individuare soluzioni alla vertenza in atto».