Oltre un migliaio di edili della Cisl sono in piazza oggi, 19 aprile, per la mobilitazione straordinaria di protesta indetta dalla Filca Cisl Sicilia insieme con la Cisl Sicilia, ed alla quale partecipa anche il segretario nazionale della Filca, Salvatore Scelfo. Il presidio, davanti alla sede della presidenza della Regione siciliana, a Palazzo d’Orleans. “È la prima manifestazione che facciamo per far capire al governo Crocetta che il lavoro produttivo deve essere al centro della politica siciliana. Dall’edilizia si deve partire per costruire il futuro dell’isola”. A dirlo Santino Barbera, che insiste sullo stato drammatico in cui versa il settore edile in Sicilia. Negli ultimi anni – afferma Barbera – il settore edile ha perso 40 mila posti di lavoro, come se in Sicilia avessero chiuso 20 stabilimenti Fiat di Termini Imerese.
Una vera e propria Caporetto: gli edili rappresentavano il 25% del Pil, adesso siamo ai minimi storici”. Secondo i dati delle casse edili, i lavoratori occupati sono passati da 108.000 del 2008 a 57.000 del 2012, sono stati persi 51.000 posti di lavoro, le imprese iscritte sono passate da 17.512 a 11.044. Sono 6.468 le imprese che hanno chiuso le attività o sono fallite, il monte salari dichiarato è passato da 564.644.118,82 euro a 349.547.600,27 euro, le gare d’appalto bandite sono diminuite a livello economico e nel numero, nello stesso periodo, del 40%. “Cresce in modo allarmante il numero dei suicidi degli edili, disperati dalla mancanza di lavoro – rimarca Barbera – le imprese cessano di esistere e ogni giorno un nuovo dramma sociale si vive in una famiglia di un addetto del settore delle costruzioni. Non è ammissibile che la classe politica non si occupi di questo, perché l’edilizia è da sempre settore trainante del tessuto dell’isola: se crolla il comparto delle costruzioni, a caduta crolla l’intera economia siciliana”.
La Filca Cisl Sicilia, lo scorso 11 aprile ha incontrato, insieme alle altre sigle sindacali, l’assessore regionale alle Infrastrutture Antonino Bartolotta. “Siamo rimasti delusi dall’esito della riunione – aggiunge Barbera – ci aspettavamo che si affrontasse il tema degli investimenti, delle opere già appaltate rimaste ferme a causa di intoppi burocratici. Invece l’assessore ci ha comunicato che il suo impegno prioritario è la modifica della legge regionale in materia di appalti. Noi siamo disponibili a migliorare la normativa di settore purché parallelamente si facciano partire i lavori già immediatamente cantierabili, pianificando un progetto di sviluppo in modo da far ripartire il comparto edile”.
La Filca Cisl Sicilia ha illustrato, qualche giorno fa, la piattaforma programmatica per la ripresa del mondo delle costruzioni: la ristrutturazione dei centri storici, la messa in sicurezza degli edifici scolastici, la realizzazione di un progetto regionale di risparmio energetico negli edifici pubblici. “Al governo regionale – continua Barbera – proponiamo l’istituzione della stazione unica appaltante, a livello regionale, perché non è possibile che piccoli comuni gestiscano appalti pubblici con importi esosi. Chiediamo ancora una volta alla Regione di dotarsi di un piano infrastrutturale che preveda il completamento di tutte le opere pubbliche necessarie allo sviluppo dell’isola quali: i raddoppi ferroviari Me-Pa, Me-Ct e Ct-Pa, la correlazione fra i porti e gli aeroporti siciliani e dopo 60 anni il completamento dell’anello autostradale siciliano”.
“Con questa mobilitazione – sostiene Maurizio Bernava, segretario generale della Cisl Sicilia – noi vogliamo far irrompere la sofferenza del lavoro produttivo nelle stanze della politica. Il Governo regionale su questo ha chiuso gli occhi e ad oggi non abbiamo compreso quali siano le strategie che intende adottare per rilanciare lo sviluppo vero della Sicilia, a partire dal comparto delle costruzioni”. Secondo il segretario Cisl, l’Esecutivo regionale non deve perdere tempo e aprire immediatamente un tavolo permanente sull’emergenza dell’edilizia. “Il momento è drammatico – dichiara Bernava – serve una sorta di pronto soccorso. Molti edili che perdono il lavoro potrebbero diventare prede appetibili per la criminalità e il lavoro nero. C’è il rischio che diventino i nuovi schiavi, sfruttati fino all’osso per un tozzo di pane”.
Bernava ribadisce la necessità che il governo Crocetta dia l’avvio a una strategia di ampio respiro sul lavoro produttivo. “Come abbiamo sottolineato anche agli Esecutivi precedenti – ha continuato il segretario della Cisl Sicilia – accanto al varo di un bilancio rigoroso ed equo serve pianificare lo sviluppo, il lavoro e la crescita. Riteniamo per esempio che il governo regionale debba investire risorse sull’avvio di cantieri per la riqualificazione urbana piuttosto che sui cantieri lavoro, adesso rinominati cantieri di servizio, storicamente utili come mero bacino elettorale”. Intervento urgente, secondo il segretario generale della Cisl Sicilia, è lo sblocco delle opere, piccole, medie e grandi, “bisogna aprire i cantieri – prosegue – per creare nell’immediato lavoro, mettere in moto il circuito dell’indotto e attivare un circolo virtuoso di economia su larga scala”.
“Noi vogliamo investire sulla legalità nel settore dell’edilizia come valore aggiunto – aggiunge Bernava – e siamo certi che il presidente Crocetta, per la sua sensibilità su questi temi, non potrà che condividere la nostra ferma e precisa posizione in merito. E’ necessario che si vada più a fondo rispetto ai classici protocolli di legalità, con protocolli di qualità per accertare e selezionare le strutture delle società aggiudicatrici degli appalti, per monitorare costantemente il corretto impiego delle maestranze per esempio.
La Cisl proporrà alla giunta regionale di stipulare una convenzione fra la Dia e la Regione Siciliana per garantire trasparenza, legalità e qualità d’impresa per la realizzazione delle opere con importo oltre soglia. In questo modo si avrebbe la certezza che queste risorse vadano ad aziende pulite, non a sistemi di scatole cinesi, ad aziende serie che porteranno a compimento il lavoro e agiranno nel rispetto delle regole con i lavoratori”. Il segretario della Cisl Sicilia lancia infine una proposta al governo regionale per garantire l’estrema trasparenza degli appalti. “la diretta streaming ormai è protagonista della scena politica italiana e siciliana – rimarca – che si faccia pure per le gare d’appalto. Anche su questo siamo convinti che il presidente della Regione siciliana sarà d’accordo”.
ECCO IN BREVE LE RICHIESTE DEI SINDACATI A CROCETTA E AI DEPUTATI REGIONALI:
- AFFRONTARE IL DRAMMA SOCIALE DEI DISOCCUPATI EDILI E DELLE LORO FAMIGLIE.
- RIDARE SPERANZE OCCUPAZIONALI AL MONDO DELLE COSTRUZIONI
- RESTITUIRE LA DIGNITA’ DEL LAVORO PRODUTTIVO ALLE MIGLIAIA DI DISOCCUPATI DELLE COSTRUZIONI.
PER OTTENERLO IN TEMPI BREVI SI DEVE:
- AVVIARE IMMEDIATAMENTE TUTTE LE OPERE PUBBLICHE E PRIVATE FINANZIATE E CANTIERABILI
- SBLOCCARE IMMEDIATAMENTE TUTTE LE OPERE BLOCCATE DALLA BUROCRAZIA E DAI PATTI DI STABILITA’
- AVVIARE I RISANAMENTI DEI CENTRI STORICI DELLE CITTA’
- METTERE IN SICUREZZA GLI EDIFICI SCOLASTICI
- ABBATTERE I LIVELLI BUROCRATICI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI
- MAGGIORI CONTROLLI SULLA QUALITA’ DEI MATERIALI UTILIZZATI NELLE COSTRUZIONI
- MAGGIORI CONTROLLI NEI CANTIERE CONTRO LE INFILTRAZIONI MAFIOSE E PER AFFERMARE L’APPLICAZIONE CONTRATTUALE
- BASTA MORTI SUL LAVORO E PER IL LAVORO.
(dal sito www.cislsicilia.it)