Mentre a Potenza si discute su come utilizzare lo storico Palazzo D’Errico dopo i lavori di restauro, c’è chi dentro quel cantiere ha lavorato e dopo la sua chiusura vanta ancora diverse mensilità e il Tfr. La Filca Cisl punta il dito contro il consorzio stabile Valori, aggiudicatario dei lavori di recupero dell’edificio, e contro la consorziata Gife, entrambe impegnate – per la cronaca – anche nei lavori di realizzazione del campus universitario di Matera, altro cantiere al centro di un duro braccio di ferro con i sindacati a seguito del licenziamento di alcune maestranze considerate “troppo sindacalizzate”.
Stando alla documentazione raccolta dallo staff legale della Filca Cisl Basilicata, risultano almeno tre mensilità non pagate ad una decina di lavoratori impiegati nel cantiere fino al giugno dello scorso anno, per un valore complessivo di circa 50 mila euro, sei mesi di contributi non versati alla Cassa Edile di Potenza, pari a circa 30 mila euro, e la liquidazione del trattamento di fine rapporto. La Gife si giustifica sostenendo di non essere stata pagata dal consorzio Valori e nel rimpallo di responsabilità tra consorziata e consorzio a restare a bocca asciutta sono solo i lavoratori.
Sì, perché, mentre le maestranze reclamavano il pagamento del dovuto e la Filca Cisl con una lettera datata 15 dicembre 2015 invitava il Comune di Potenza a bloccare i mandati di pagamento alla Gife, l’ente procedeva alla liquidazione dell’ultimo stato di avanzamento, non al subappaltatore Gife, ma direttamente al consorzio Valori. Una vera e propria beffa per le maestranze e una procedura considerata anomala dal segretario generale della Filca Cisl Basilicata, Michele La Torre. Insomma, il Comune non avrebbe dovuto pagare il consorzio – è la tesi del sindacato – senza aver prima saldato le spettanze arretrate ai lavoratori. Per il sindacato edili della Cisl, infatti, è l’ente appaltatore – in questo caso il Comune di Potenza – che deve pagare direttamente le maestranze in caso di inadempienza delle imprese. A nulla sono valse due riunioni convocate a Palazzo di Città il 18 e il 25 gennaio scorsi, entrambe disertate dal consorzio, per trovare una soluzione e dare una risposta ai lavoratori e alle loro famiglie. “Stiamo ancora aspettando il verbale dal Comune”, accusa il segretario della Filca. Ora sarà un giudice del lavoro a cercare di dipanare la complicata matassa.