Dietro lo striscione “Siamo tutti cavatori” è arrivato in piazza Matteotti, sotto la sede del Comune di Guidonia il corteo di centinaia di lavoratori partito stamattina da via Roma. Oltre cinquecento gli operai che hanno marciato in difesa del posto di lavoro e per solidarizzare per i 91 licenziamenti già avviati (40 ad aprile e 51 dopo la revoca alla prima autorizzazione ad agosto).Contro la decisione del Comune che provocherà la perdita di duemila posti di lavoro, con gravissimi effetti sulle famiglie e sull’intera economia cittadina, dichiarano Remo Vernile della FenealUil di Roma, Daniele Mancini della Filca Cisl di Roma e Claudio Coltella della Fillea Cgil di Roma e del Lazio “Chiediamo la sospensione delle decisioni, un immediato confronto per regolamentare, rinnovare, ristrutturare profondamente il sistema di estrazione e lavorazione del travertino, di incentivare la realizzazione dell’intera filiera in loco dall’estrazione al prodotto finito, di bonificare le cave dismesse. Ma tutto questo non deve essere fatto sulla pelle dei lavoratori. Per questo chiediamo un passo indietro , con il ritiro immediato dei licenziamenti altrimenti sarebbe una catastrofe per il settore ed il definitivo disastro occupazionale del territorio.”