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ODERZO, MILLE COSTRUTTORI DELLA FILCA-CISL IN PIAZZA

ODERZO, MILLE COSTRUTTORI DELLA FILCA-CISL IN PIAZZA

Erano più di mille i lavoratori delle costruzioni che hanno partecipato sabato 15 ottobre scorsi, alla
manifestazione “Resistere per la vita” organizzata dalla Filca Cisl del Veneto in piazza Grande a Oderzo
(Treviso). L’iniziativa, ideata per porre l’accento sul perdurare della crisi nel settore delle costruzioni
in Veneto e lanciare alcune proposte concrete, era aperta agli amministratori pubblici e agli operatori
economici del settore. In tanti hanno risposto all’invito del segretario generale della Filca Veneto
Salvatore Federico: i senatori Luigi Ramponi e Simonetta Rubinato e Andrea Dapporto dell’Associazione Libera
Veneto erano presenti in piazza, il sindaco di Oderzo Pietro Dalla Libera è intervenuto portando il suo
saluto all’inizio della manifestazione. Comunicazioni di solidarietà sono arrivate anche da Leonardo Muraro,
presidente della Provincia di Treviso, dalla senatrice Mariapia Garavaglia, dal presidente Appia Belluno
Cna Moreno De Col, dall’assessore al Lavoro della Provincia di Vicenza Morena Martini e da Sergio Reolon,
consigliere regionale.
Presenti in piazza anche rappresentanti delle categorie Cisl dei Pensionati, del commercio, dei metalmeccanici,
dei tessili, della scuola e dei servizi. Sul palco, interventi di Franca Porto, segretario generale della
Cisl Veneto, Salvatore Federico, segretario generale Filca Cisl Veneto, Franco Lorenzon, segretario generale
Cisl Treviso e Domenico Pesenti, segretario generale della Filca Cisl e di alcuni delegati sindacali di
aziende toccate dalla Grande Crisi; accanto a loro, anche Mauro Basso, responsabile amministrativo di
Dormiflex, impresa di S. Maria di Sala (Venezia). Agli studenti della scuola professionale di Motta di
Livenza Lepido Rocco presenti in piazza la Filca ha donato una copia della Costituzione come simbolo di
speranza per il futuro.
La manifestazione è stata aperta dalla lettura pubblica della lettera aperta che una delegazione della Filca 
consegnerà nei prossimi giorni al Governatore del Veneto Luca Zaia. La lettera si presenta come una pergamena
con in calce sette metri di firme di lavoratori (un metro di firme per ogni provincia veneta). “La lettera
- spiega Salvatore Federico - pone l’accento su due criticità la cui persistenza continua a gravare sul sistema
produttivo, di cui rileviamo l’estrema urgenza di risoluzione: il sistema creditizio e l’innovazione.
Il settore finanziario rischia progressivamente di allontanarsi dal contesto produttivo locale e, con la
sempre più diffusa politica di contrazione del credito erogato, rischia di divenire un fattore di freno
all’economia e alla produzione.
Chiediamo che la Regione si faccia promotrice di tavoli territoriali che coinvolgano, oltre agli 
istituti di credito presenti nel nostro territorio, gli attori economici e sociali, per definire
strumenti che possano favorire l’erogazione di credito alle imprese che producono ricchezza e lavoro”.
La seconda richiesta riguarda l’investimento nella formazione, strumento per guardare al futuro nell’ottica
di una comunità territoriale che si prepara ad affrontare il cambiamento. “È solo rafforzando la
professionalità di aziende, lavoratori e lavoratrici – afferma il segretario della Filca del Veneto - che
possiamo sperare di uscire dal periodo di stallo, con la consapevolezza che la crisi ci stia dimostrando che
qualcosa nel modello produttivo attuale non funziona e debba essere ripensato in una prospettiva sostenibile”.
In piazza, i lavoratori hanno portato i cartelli-epigrafi riportanti i nomi delle tante aziende colpite dalla
crisi, dalla Grande Arredo di San Zenone degli Ezzelini, provincia di Treviso, fallita a cinquant’anni dalla
nascita alla ditta Selce di Monselice, nel Padovano, dalla M2, di Tezze sul Brenta, nel Vicentino, leader
nell’export nell’Est Europa, oggi con 60 lavoratori a casa, alla Marmifera Alpina in Valpolicella, stop per
fallimento dopo quarant’anni, fino alla Rosada di San Fior (Treviso). “Da questa crisi si esce solo lavorando
tutti assieme su proposte concrete”, ha detto Lorenzon. Di unità d’intenti ha parlato anche Franca Porto,
“per uscire dalla crisi e per salvare un settore strategico come quello dell’edilizia, che si sta fermando “.
“Il settore delle costruzioni sta pagando un prezzo altissimo alla crisi, ha aggiunto Pesenti – per uscirne
occorre un rilancio deciso dello sviluppo”.
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