NUVOLA DI FUKSAS, UN CANTIERE A CIELO APERTO

NUVOLA DI FUKSAS, UN CANTIERE A CIELO APERTO

Gru in movimento, montacarichi in azione, camion e materiali edili ovunque. La Nuvola di Fuksas in costruzione nella zona dell’Eur a Roma è ancora un cantiere a cielo aperto. In ritardo sulla tabella di marcia questo è certo. Ma la domanda nasce spontanea: come si fa a pensare che una struttura così imponente potesse essere pronta solo dopo due anni? Infatti, dall’inizio dei lavori (assegnati alla società Condotte SpA), cominciati a febbraio 2008 sono trascorsi ben 5 anni, nonostante il cantiere sia sempre stato aperto. Anche ad un occhio inesperto, visitando dall’interno la mega-struttura sembra ne servano almeno altri due. Certo, l’opera complessivamente è a buon punto, l’anima in acciaio della Nuvola è completa, come anche la teca protettiva, l’altra sala congressi sotterranea, il ristorante e l’albergo adiacente, ma gli interni sono tutti da completare. In dirittura d’arrivo i lavori che riguardano l’impianto elettrico e il parcheggio, poi toccherà ai piani superiori.
“Il lavoro è lungo e complesso – mi spiega Amedeo Cupido, delegato Rsa/Rls Filca Cisl di Condotte SpA, mentre mi guida nel cantiere – anche se la struttura fondamentale è terminata, mancano numerose rifiniture e accorgimenti di vario genere, dal colore della sala, al tessuto delle vele che andranno a ricoprire la Nuvola, e poi ancora i bagni e gli interni”. Tutto questo in un’area di 20 mila metri quadrati di proprietà di Eur SpA ed un costo di 260 milioni di euro che darà a Roma un Nuovo Centro Congressi dalla capienza complessiva di circa 8 mila posti. Il progetto, inoltre, sl es. ad essere stato costruito con le norme antisismiche, vanta anche un approccio eco-compatibile: sulla Nuvola sono posti dei pannelli solari per ridurre il consumo energetico. La novità e la grandiosità del progetto consentiranno alla struttura di ambire a punto di riferimento per grandi eventi internazionali. Ma tutto questo dovrà attendere non si sa ancora quanto. Anche perchè a preoccupare in questi giorni l’architetto, progettista del Nuovo Centro Congressi, Massimiliano Fuksas, è la mancata approvazione di una delibera, già vagliata in Giunta il 6 dicembre 2011 che riguarda alcune opere complementari, come il cambio di destinazione d’uso di alcune sale interne e la rilocalizzazione dei parcheggi esterni. Fuksas avverte che senza questa delibera i lavori non potranno proseguire e attacca la burocrazia italiana troppo farraginosa. Intanto, anche sotto la pioggia di questi giorni i lavori proseguono.
Amedeo continua a raccontarmi la sua esperienza lavorativa: “In questo cantiere cominciato nel 2008 siamo riusciti a stipulare un’ottima intesa per quanto riguarda la prevenzione dei rischi. Giornalmente ci sono persone preposte per assicurare e controllare che i lavori siano svolti in piena sicurezza. E in un cantiere dove ci sono state anche sovrapposizioni di opere, con una punta massima di 200 lavoratori, siamo sempre stati in grado di gestire bene la situazione”. Massima attenzione, quindi, al mantenimento di buone relazioni industriali e in questo ambito, il delegato Filca Cisl tiene a precisare: “C’è una stretta collaborazione tra lavoratori, responsabili alla sicurezza, azienda e rappresentanti della direzione lavori che ha consentito di avere quasi zero rischi sul cantiere”. Amedeo, 58 anni, carpentiere da quando ne aveva 13, ha cambiato diverse società ed ha vissuto anche periodi di disoccupazione e cassa integrazione. “Oggi – mi confida – non ho più la forza di quando ero giovane ed è un’assurdità che il nostro lavoro non venga riconosciuto tra i lavori usuranti. Ad una certa età siamo considerati troppo vecchi per lavorare (perché poche aziende assumono lavoratori esperti) e troppo giovani per andare in pensione.
Inoltre è molto più facile che gli infortuni capitino proprio a quegli operai con più di sessant’anni. Speriamo che il prossimo Governo prenderà in considerazione tutto questo”. Maggiore considerazione quindi ad un “saper fare” che caratterizza da sempre la figura dei lavoratori esperti impegnati in edilizia, anche perché dietro al successo di una determinata realtà imprenditoriale o ad importanti opere infrastrutturali ci sono lavoratori che investono con passione sulla propria creatività e specializzazione professionale. In questo contesto, la realizzazione della Nuvola può costituire un’occasione per dire che è soprattutto grazie a questi lavoratori se il Paese va avanti, non a coloro che ne ritardano con ogni mezzo la ripartenza. Forse a questi ultimi una nuvola serve per nascondersi.
(dal quotidiano “Conquiste del Lavoro” del 13 marzo 2013)

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