“I dati sugli ultimi controlli effettuati nei cantieri edili confermano che, nonostante l’impegno di sindacati, associazioni datoriali e organi di vigilanza, l’edilizia non ha ancora risolto i problemi di cui soffre da anni”. Lo afferma il segretario provinciale della Filca-Cisl di Modena, Domenico Chiatto, commentando i risultati della campagna straordinaria di verifica della sicurezza nei cantieri. Chiatto esprime preoccupazione per il dato delle irregolarità (38 per cento del totale), peggiorato rispetto ai controlli del giugno scorso.
“Non conforta raffrontare i dati modenesi con quelli delle province limitrofe. Purtroppo – osserva il segretario degli edili Cisl – la crisi occupazionale e finanziaria, aggravatasi nel 2010, spinge le imprese a subappaltare sempre più spesso e a tagliare sui costi non direttamente produttivi, come quelli per la sicurezza. Le aziende investono troppo poco su questo aspetto, soprattutto sulla prevenzione delle cadute dall’alto. La legge – ricorda Chiatto – prevede una formazione specifica per i lavoratori addetti ai lavori in quota e attrezzature idonee a evitare i rischi connessi ad attività tra le più pericolose nei cantieri”. Per il sindacalista Cisl prosegue, inoltre, la destrutturazione dell’edilizia; le imprese diventano sempre più piccole, aumentano invece i “muratori con la partita Iva”, gli autonomi, le aziende individuali senza dipendenti. Tutto questo unicamente per ridurre i costi del lavoro, ma a scapito della professionalità e specializzazione, sempre più carenti. Secondo Chiatto è necessario, in accordo con la associazioni datoriali, regolamentare il settore attraverso la qualificazione degli aspiranti imprenditori edili e la “patente a punti” per chi fa già parte del settore.
“Se non vogliamo ogni volta commentare dati sui controlli che peggiorano rispetto alla campagna precedente, dobbiamo definire nuove regole di mercato. Occorre, innanzitutto, parificare i costi tra lavoro autonomo e lavoro dipendente, perché – spiega il segretario della Filca-Cisl – l’attuale forbice produce una concorrenza sleale tra le imprese. Bisogna stabilire un patto tra le parti sociali per la regolamentazione del subappalto soprattutto nel mercato privato in modo da esercitare forme di controllo e favorire le imprese subaffidatarie storicamente virtuose, anche attraverso – conclude Domenico Chiatto – incentivi e strumenti contrattuali di riduzione dei costi”.