Importante passo in avanti ottenuto al Mise, questa mattina, per quanto riguarda la vertenza Novolegno, l’azienda di Arcella di Montefredane (Avellino) di proprietà della holding Fantoni, che dopo 39 anni di attività nella produzione di pannelli in legno rischia di chiudere i battenti. L’impegno che siamo riusciti a strappare come segreterie territoriali e nazionali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, e dai rappresentanti dell’azienda e del ministero, prevede un anno di cassa integrazione e pone le basi per un tentativo serio di rilancio dello stabilimento irpino, nel quale lavorano 117 addetti. “Abbiamo richiesto un tavolo che preveda anche un piano sociale – dichiarano le segreterie nazionali dei sindacati – che dovrà essere vagliato e accettato a livello territoriale. In particolare chiederemo la possibilità di occupare una parte dei dipendenti negli altri 7 stabilimenti sparsi sul territorio nazionale, mentre per altri vogliamo misure di incentivazione all’uscita volontaria. Un altro aspetto importante – proseguono – è l’inserimento del territorio in cui ha sede lo stabilimento nell’elenco delle zone economicamente svantaggiate approntato dalla Regione Campania, e che consentirà agli imprenditori interessati a rilevare l’azienda di usufruire di incentivi e finanziamenti per nuovi investimenti. L’obiettivo che ci eravamo prefissati, che è quello di scongiurare i licenziamenti, almeno per ora è stato raggiunto”, hanno concluso Feneal, Filca, Fillea. “All’incontro erano presenti anche rappresentanti della Regione Campania e il sindaco di Arcella di Montefredane, che hanno sottolineato l’importanza di preservare l’occupazione in un territorio storicamente in difficoltà e la cui economia è stata compromessa ancor di più dalla crisi”. Il giorno 6 ci sarà un nuovo incontro presso il ministero del Lavoro per l’accordo sulla Cigs.