“La sospensione dei lavori di ammodernamento del nodo ferroviario di Bari, decisa dal Tar Puglia, getta ombre inquietanti sulla realizzazione di un’opera attesa da anni e fondamentale per lo sviluppo del territorio. Al contempo, solleva numerosi interrogativi sul ruolo della magistratura, soprattutto perché in questa circostanza lo stop ai lavori sarebbe motivato dalla congruità dell’impatto ambientale, già valutata positivamente dagli organismi istituzionali preposti. Chiediamo quindi che si faccia subito chiarezza sulla vicenda e che non si perdano risorse importanti stanziate dal Pnrr”. Lo ha dichiarato Antonio Delle Noci, segretario generale della Filca-Cisl Puglia. “Il nodo ferroviario di Bari è un’opera che la Cisl e la Filca hanno chiesto da tempo; programmata già da diversi anni, è stata approvata dal Cipe nel 2015. Il valore dell’opera supera i 400 milioni di euro, in gran parte finanziati dall’Unione europea. Nei cantieri dell’opera, una volta che i lavori saranno a regime, lavoreranno centinaia di edili. Si tratta di un passaggio di fondamentale importanza per rilanciare ulteriormente l’economia dell’intero territorio, un’occasione che sarebbe dannosissimo lasciarsi sfuggire. Sembra che a determinare la scelta del Tar, sulla quale ovviamente non ci esprimiamo, sia stato il ricorso di un comitato ambientalista. Insomma – prosegue Delle Noci – la sindrome Nimby (Not In My Back Yard, “Non nel mio cortile”), sembra colpire anche il nodo ferroviario di Bari, dopo la Tav, il Tap, i termovalorizzatori. Giova ricordare che tutte le opere previste dal Pnrr sono all’insegna della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente, certificata da tutti gli organismi preposti. Il fondamentalismo ambientalista non ha mai fatto bene al progresso, anzi. L’Alta velocità, ad esempio, ha il merito di aver spostato il trasporto da gomma a ferrovia, meno inquinante. Il Tap ha salvato il Paese dai noti problemi di approvvigionamento delle risorse energetiche, con le restrizioni causate dalla guerra in Ucraina. Il nodo ferroviario di Bari è un’opera irrinunciabile: si mettano da parte ideologie e fondamentalismi e si pensi al futuro del territorio, al rilancio dell’economia, nell’interesse di tutti”, ha concluso il segretario generale della Filca Puglia.