Sono sul piede di guerra e hanno già impugnato il licenziamento 72 lavoratori dell’azienda Vela Spa, in esubero per via della mancata richiesta di proroga della Cassa integrazione guadagni. Una situazione paradossale e scaturita dal rifiuto, da parte del commissario giudiziale, di presentare la richiesta di proroga della Cigs al ministero del Lavoro nonostante ci fossero tutti i criteri previsti dall’attuale normativa legislativa, ed in presenza dell’esplicita domanda avanzata dal coordinamento delle Rsu dell’azienda e dalle organizzazioni sindacali. I lavoratori che hanno impugnato il licenziamento, degli stabilimenti di Corte Franca, in provincia di Brescia, San Giovanni sul Dosso, nel mantovano, di Bologna e di Filo d’Argenta, in provincia di Ferrara, sono 72 su un totale dei 119 attualmente in forza. Con il supporto dei sindacati di categoria Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil hanno provveduto ad inviare al commissario liquidatore della Vela Spa (in concordato preventivo) le impugnative di licenziamento. In una nota unitaria, firmata per la Filca dal segretario nazionale Riccardo Gentile e da Luciano Bettin, i sindacati scrivono che “nel rispetto delle legittime opinioni personali, riteniamo che debbano prevalere le disposizioni legislative sulle opinioni della singola, seppur autorevole persona, altrimenti la protezione sociale di questo paese diventa variabile in funzione delle volontà singole e non in funzione delle norme collettivamente definite”. Insomma, un richiamo perentorio al commissario giudiziale ad attenersi a quanto previsto dalle disposizioni legislative. I sindacati, insieme alle Rsu del Gruppo Vela Spa, annunciano di adire alle giudiziali “per impedire che la complessa vertenza del gruppo non segni anche il precedente, sia nel settore dei laterizi sia nei territori dove ha sede l’azienda, di riduzione degli ammortizzatori sociali per la discrezionalità di una persona”. Nel frattempo Filca, Feneal e Fillea hanno chiesto un incontro al commissario liquidatore per definire tempi e importi del primo riparto in favore dei lavoratori, il pagamento dei contributi al Fondo di previdenza complementare Arco e il pagamento del Tfr.