Roma
Contestato il mancato rinnovo del Ccnl. Ieri al via il negoziato per gli edili
Sciopero di otto ore nei distretti con una maggiore specializzazione settoriale nelle produzioni del legno-arredo (Triveneto, Lombardia, Toscana, Marche e Puglia) e presìdi dei lavoratori presso le realtà industriali più importanti del Paese. E’ questa l’articolazione della protesta proclamata da Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil (dopo la rottura della trattativa con Federlegno e Unital-Confapi per il mancato rinnovo del contratto nazionale) che caratterizzerà la giornata di oggi nel settore legno e arredo, che conta 200 mila addetti nel settore industriale. In provincia di Treviso sono previsti scioperi articolati in alcune industrie, mentre a Mestre , i lavoratori del settore dell’arredamento terranno questa mattina una manifestazione a carattere interregionale davanti alla sede triveneta della Federlegno. Previsti invece dei presidi a Pesaro , davanti alla sede della Scavolini (a Pesaro il settore del mobile rappresenta uno dei distretti più importanti e prestigiosi d’Italia, con circa 13 mila occupati), a Matera davanti alla sede dell’Associazione industriale (il distretto del mobile imbottito conta, tra le province di Bari e Matera, su 500 aziende e 14 mila addetti, 6 mila dei quali nella provincia lucana) e in Brianza , presso le industrie del settore più importanti sul territorio. “La trattativa con le associazioni imprenditoriali, che contiamo di riprendere già nei prossimi giorni – spiega il segretario nazionale della Filca Cisl , Piero Baroni – si giocherà interamente sulla mediazione che si riuscirà a realizzare sia sul fronte delle nuove flessibilità, che coinvolgono la nuova legge sull’orario di lavoro e la legge Biagi, sia delle priorità contenute nella piattaforma sindacale, nei punti relativi all’innovazione nel sistema delle relazioni industriali, alla riforma dell’inquadramento professionale e alle questioni economiche. Credo che ci sia un interesse comune a riannodare il filo della trattativa – conclude Baroni – per una ripresa complessiva del settore, rispettando le esigenze che si fanno avanti dei lavoratori”. Intanto, confermato per la giornata di domani lo sciopero nazionale nel settore dei lapidei industria, proclamato dai sindacati per sollecitare la chiusura della vertenza sul contratto. Filca, Feneal e Fillea lamentano “una risposta totalmente negativa della controparte sulla riforma dell’inquadramento professionale”, che ha impedito di proseguire il negoziato anche in merito ai punti importanti della piattaforma quali salario, previdenza complementare e sanità integrativa, revisione di alcune indennità, definizione dell’articolato riguardante i contratti a termine. I sindacati ritengono inaccettabile, inoltre, la chiusura da parte della delegazione di Assomarmi , “a fronte anche della positiva conclusione di due importanti contratti nazionali di lavoro nei settori del cemento e dei laterizi-manufatti in cemento”. Il settore dei materiali lapidei, calcarei e silicei conta circa 12 mila addetti. Il maggior numero di aziende del settore si trovano in Veneto, Toscana, Lazio, Puglia, Sicilia e Sardegna. Leader del settore è il distretto lapideo delle Alpi Apuane (in provincia di Massa Carrara), che occupa 8.800 addetti.
Francesco Tobia