NATUZZI, NUOVO ACCORDO PER SCONGIURARE LA MOBILITA’

NATUZZI, NUOVO ACCORDO PER SCONGIURARE LA MOBILITA’

salotti mobile imbottito divaniPunto e a capo. Nuova puntata della vicenda Natuzzi, dopo l’accordo dello scorso ottobre, definito “storico” dagli addetti ai lavori ma incappato in una serie di ritardi e incidenti di percorso. Nei giorni scorsi i sindacati di categoria, i vertici del Gruppo di Santeramo in Colle (in provincia di Bari) e il Ministero dello Sviluppo economico, hanno firmato una nuova intesa, che ha il merito di scongiurare il ricorso alla mobilità per i dipendenti della Natuzzi. Il testo, inoltre, pone le basi per la realizzazione dell’accordo di ottobre attraverso una seria riorganizzazione dell’azienda che parte dalla riduzione del costo del lavoro, dalla stabilizzazione di almeno 1.700 lavoratori entro il 2018, da investimenti per l’innovazione e da modifiche significative dell’intero ciclo produttivo, anche al fine di permettere il rientro in Italia delle produzioni precedentemente delocalizzate negli stabilimenti rumeni. L’accordo è giunto al termine dell’ennesima ’cabina di regia’ tenutasi presso il Mise, che ha preso atto del forfait delle aziende interessate ad impiegare i lavoratori in esubero e dell’assenza di Newco, e ha accolto positivamente il ‘nuovo scenario’ prospettato dall’azienda.
“Questa volta – ha dichiarato Paolo Acciai, segretario nazionale della Filca-Cisl nazionale – le Cassandre che avrebbero voluto far saltare tutto l’impianto dell’accordo Natuzzi di ottobre non hanno avuto ragione. I contenuti del nuovo accordo firmato presso il Mise ha sicuramente evidenziato le posizioni della Filca: da sempre, infatti, abbiamo sostenuto il rientro delle lavorazioni attualmente realizzate in Romania all’interno degli stabilimenti Natuzzi, con l’impiego di circa 400 dipendenti, da ricollocare nell’azienda. In questo modo – ha proseguito Acciai – abbiamo scongiurato anche il ricorso all’apertura della procedura di mobilità, che qualche collega sindacalista avrebbe voluto pur di non assumersi la responsabilità di quanto stabilito con questo accordo. E invece le parti hanno assunto impegni reciproci: ognuno adesso deve assumersi le proprie responsabilità, a partire dall’azienda”.
“Il risultato più importante – ha detto il segretario generale della Filca Puglia e Basilicata, Enzo Gallo – è sicuramente l’aver scongiurato i licenziamenti e l’aver ottenuto il ricorso alla Cassa integrazione per quei 600 lavoratori circa che non hanno trovato ricollocazione nelle Newco, e che restano formalmente all’interno del gruppo Natuzzi. La nota stonata – ha sottolineato – è l’aver constatato, da parte delle Regioni Puglia e Basilicata, la totale mancanza nell’impegnarsi a trovare nuove aziende da insediare nella zona murgiana, anche a fronte dell’Accordo di programma, con i suoi 101 milioni di euro messi a disposizione ma ancora non spesi”.
Un’intesa non facile, dunque, sulla quale le sigle sindacali hanno rischiato di arrivare spaccate e che comunque prevede, entro il prossimo 20 settembre, un accordo definitivo sulla riduzione del costo di lavoro: l’azienda vorrebbe ridurlo del 10% rispetto all’attuale, sino al raggiungimento di 50 centesimi di costo/minuto di trasformazione, come previsto dall’accordo di ottobre. Contestualmente sono state programmati gli incontri tra direzione aziendale e sindacati (1, 8 e 9 settembre prossimi) per trovare un accordo sulla riorganizzazione produttiva e sull’applicazione dei contratti di solidarietà, oltre ad una revisione dell’inquadramento professionale adeguato alle nuove linee produttive. Il 23 settembre, invece, è in programma una nuova cabina di regia presso il Mise.
 

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