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NATUZZI, LE DIMISSIONI DI ALDO UVA SONO UN SEGNALE PREOCCUPANTE

NATUZZI, LE DIMISSIONI DI ALDO UVA SONO UN SEGNALE PREOCCUPANTE

Santeramo in Colle (Bari)
Acciai: “E’ il quarto amministratore delegato in quattro anni, un vero record!”
“Se Natuzzi cambia in media un amministratore delegato all’anno, come può davvero rilanciare il Gruppo? Mi sembra davvero difficile, in questa situazione, formulare piani a lungo termine, e non nascondo la preoccupazione del sindacato per i lavoratori danneggiati in prima persona dalle scelte discutibili dell’azienda”. Ad affermarlo è Paolo Acciai, segretario nazionale della Filca-Cisl, commentando la notizia delle dimissioni dell’amministratore delegato del gruppo Natuzzi, Aldo Uva. Per la multinazionale del salotto, il cui quartier generale è a Santeramo in Colle, in provincia di Bari, si tratta del quarto amministratore delegato in circa 4 anni. Un record!
“Per martedì 31 marzo – spiega Acciai – abbiamo convocato un incontro a Roma, presso la Confindustria, con la direzione aziendale del Gruppo Natuzzi. All’ordine del giorno ci sono il trasferimento dell’unità produttiva di Iesce (Matera) e l’aggiornamento del piano industriale. Alla luce degli ultimi eventi, però, Filca, Feneal e Fillea chiedono che sia presente anche Pasquale Natuzzi, azionista di maggioranza del gruppo. Condizione imprescindibile per lo svolgimento della riunione”. Sarà proprio Natuzzi, attualmente presidente del cda, ad assumere la carica di presidente e amministratore delegato della società. Una scelta che, a detta dei sindacati, conferma l’impostazione verticistica e ‘familiare’ del gruppo. L’addio di Uva è stato giustificato da motivi strettamente personali, ma le dimissioni dei suoi omologhi precedenti fanno pensare a rapporti difficili con Pasquale Natuzzi. Dalla società fanno sapere che “l’azienda andrà avanti nell’implementazione del business plan, dando seguito al processo di trasformazione in atto”.
Ma le organizzazioni sindacali sono seriamente preoccupate per il futuro del gruppo e dell’intero distretto del salotto, a cavallo tra la Puglia e la Basilicata, che negli anni d’oro dava lavoro a 15.000 persone. Nei giorni scorsi, inoltre, il gruppo ha annunciato la chiusura dello stabilimento ‘Le collezioni’ di Matera che, secondo la Rsu è l’ennesimo segnale negativo perché prefigura una riorganizzazione produttiva su meno opifici, quindi con meno lavoratori’. È per questo che è stato proclamato lo stato di agitazione in tutti i siti della Natuzzi, dislocati nelle province di Bari, Taranto e Matera. Tutto ciò mentre giugno, mese nel quale scade la cassa integrazione straordinaria in deroga per 1.200 lavoratori, si avvicina pericolosamente.
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