Si è concluso positivamente l’incontro in Confindustria tra sindacati e vertici della Natuzzi sul piano industriale dell’azienda, che inizialmente prevedeva l’esubero per 1.380 lavoratori e lavoratrici. Dopo sei mesi di trattative, per il sito produttivo arrivano le prime buone notizie, con la decisione condivisa di percorrere la strada del contratto di solidarietà, da sempre sostenuta da Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil per consentire il riassorbimento degli esuberi. E così è stato: “da 900 dipendenti (su un totale di 1.909) previsti dal piano industriale, si è giunti ad un numero di 1.500 lavoratori in solidarietà , di cui 1.400 da subito e altri 100 con gradualità entro il 2017, recuperando così 600 lavoratori dalla Cigs” spiegano in una nota i sindacati, che proseguono “altri 100 lavoratori saranno collocati in nuove società create sul territorio entro il 2015. Per i 309 lavoratori rimanenti, proseguir la ricerca di nuove aziende, così come previsto dall’accordo di programma. Per questi lavoratori è prevista la Cigs a zero ore con possibilità di accedere alla mobilità volontaria con incentivi”. Tutto ciò sarà accompagnato da un forte piano di investimenti, 5 milioni di euro entro maggio 2015, “con nuove linee produttive e una complessiva riorganizzazione, al fine di migliorare la competitività. Ulteriori investimenti verranno finalizzati alla formazione del personale” proseguono Feneal Filca Fillea “inoltre è previsto un intervento sul contenimento del costo del lavoro, attraverso il salario accessorio, limitato alla durata del piano industriale, che si conclude nel 2018”. Previsto inoltre il coinvolgimento delle Rsu e delle organizzazioni sindacali per monitorare gli investimenti e la riorganizzazione per ogni singolo stabilimento, e la costituzione di una commissione nazionale per la verifica delle strategie complessive del gruppo Natuzzi “ora la parola passerà ai lavoratori per il giudizio sull’ipotesi di accordo. Al via da subito le assemblee” concludono i sindacati.