Uno spot pubblicitario per l’azienda e nulla di più. Si può sintetizzare così l’incontro di ieri, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, tra la Direzione Aziendale del Gruppo Natuzzi SpA (presente il Presidente ed Amministratore delegato, Pasquale Natuzzi), le Organizzazioni Sindacali Feneal, Filca, Fillea, i rappresentanti delle Regioni Basilicata e Puglia e il Sindaco di Santeramo in Colle (Bari). L’incontro era stato convocato per fare il punto sulla situazione del Gruppo Natuzzi in vista della scadenza della Cig nel prossimo mese di giugno per 1.200 lavoratori e per la presentazione del piano industriale e dei progetti utili all’approvazione degli accordi di programma del gruppo stesso.
“L’unica notizia degna di nota emersa nel corso del vertice – dichiara un deluso Paolo Acciai, segretario nazionale della Filca-Cisl – è stato l’annuncio di Natuzzi di impegnarsi in politica nel prossimo futuro. Per il resto la solita cantilena, culminata nella cronistoria del gruppo, nato 52 anni fa e fondato dallo stesso Natuzzi”. Dopo una sequenza autocelebrativa di foto, filmati di convention e spot pubblicitari del gruppo, il Presidente si è avventurato in una difficile difesa d’ufficio del suo operato: “Natuzzi – spiega Acciai – ha esternato la continua scelta di una responsabilità sociale d’impresa derivante da un codice etico, tra l’alto mai visto, che l’azienda ha approvato nel 1997 e ha ribadito che a differenza dei suoi concorrenti l’azienda non mette in cassa integrazione nessuno perché sempre impegnata nella ricollocazione dei lavoratori. E dire che in 6 anni di cig non c’è stato l’incremento di un solo lavoratore”.
Natuzzi ha poi chiesto una sorta di baratto: “L’imprenditore – ha spiegato Acciai – ha garantito il proprio impegno a mantenere i posti di lavoro ma solo a patto che le risorse che il Governo e le Regioni metteranno a disposizione delle aziende del nord che vengono ad investire nel distretto di Bari/Matera siano messe invece a disposizione del suo Gruppo. Ma non basta: Natuzzi ha chiesto la riduzione del costo del lavoro per ridare competitività nei mercati, attraverso però l’eliminazione degli scioperi, negli ultimi tempi piuttosto ricorrenti nella sua azienda. Infine ha detto che le 1.200 unità in cig non sono da considerare prossimi esuberi ma c’è l’impegno di impiegarli anche in vista del lancio di un nuovo brand ‘Edition’ che vedrà la produzione nel materano”.
La presentazione del piano, invece, non ha riservato sorprese: “Ancora una volta – continua il sindacalista – è stato ripresentato un documento che è lo stesso degli anni passati, e che come tutti gli altri non riesce a proporre strategie serie e concrete per un possibile rilancio effettivo”. Significativa è stata la dichiarazione della Regione Puglia, che pur riconfermando la disponibilità di finanziamenti per gli accordi di programma ha posto due condizioni precise: la presentazione di progetti e l’impegno a non dichiarare esuberi. “L’unica disponibilità dimostrata dal Gruppo – ha concluso Acciai – è stata quella di voler incontrare da subito Feneal, Filca e Fillea, per lavorare insieme a progetti comuni e condivisi in una nuova ottica di relazioni industriali”. Il prossimo appuntamento è stato fissato il 19 maggio, sempre al Ministero, per la verifica degli impegni.