Un incontro urgente al Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, per procedere con la firma dell’Accordo di Programma per il settore del mobile imbottito dell’area della Murgia, a cavallo tra la Puglia e la Basilicata. La richiesta, la terza in tal senso, è del Presidente pugliese Nichi Vendola. L’Accordo, su cui c’è l’intesa delle due regioni interessate, degli imprenditori e dei sindacati Filca, Fillea e Feneal, prevede un finanziamento da parte di Puglia e Basilicata ma non ha ancora ottenuto il ‘via libera’ del ministero, al quale era stato presentato nel gennaio scorso. La situazione attuale è di estrema crisi: il Gruppo di Santeramo in Colle, in provincia di Bari, utilizza oramai da 9 anni gli ammortizzatori sociali. Il prossimo accordo di Cigs scadrà nel prossimo mese di ottobre e vede interessati ben 2375 dipendenti.
“Non ci preoccupa solo il ritardo del ministero – dichiara Giulio Colecchia, segretario generale della Cisl Puglia – ma anche il silenzio della Regione circa il contributo finanziario al contratto di programma, pur annunciato per linee generali. Bisognerà invece assicurare non solo una partecipazione analoga a quella della Basilicata ma anche mettere nelle condizioni di utilizzare eventuali risorse europee attivabili per cofinanziamenti”. Sul fronte lucano le cose, invece, appaiono più chiare: “La Regione Basilicata ha già stanziato 6 milioni di euro per l’accordo di programma”, spiega il segretario generale della Cisl regionale, Nino Falotico. “Anche qui, come in Puglia, c’è un pressing costante sul ministero perché convochi quanto prima un incontro. Tra l’altro c’è da risolvere il caso dei lavoratori di fuori regione (in particolare pugliesi che lavorano in Basilicata e viceversa, ndr), che di fatto resterebbero esclusi dagli ammortizzatori sociali e per i quali bisognerebbe attingere dai fondi ministeriali interregionali gestiti direttamente dal ministero”.
“Come Filca di Puglia – osserva il segretario generale Enzo Gallo – riteniamo che l’Accordo di Programma non debba essere circoscritto al territorio murgiano che insiste tra le province di Bari, Taranto e Matera. La Natuzzi – aggiunge Gallo – è l’azienda leader del settore, ma operano tante altre piccole e medie aziende che hanno un forte interesse a rimanere collocate nel territorio soprattutto per le professionalità che i lavoratori hanno acquisito nel corso degli anni”. Gli fa eco Michele La Torre, leader della Filca lucana: “Qualcosa si muove, e questo è positivo. Bisogna dare un’accelerata all’iter, perché ci sono migliaia di famiglie in apprensione”. La Natuzzi nel 2010 ha realizzato un fatturato di 518,6 milioni di euro, affermandosi così come la più grande azienda italiana nel settore dell’arredamento e leader mondiale nel segmento dei divani in pelle. La holding Natuzzi Spa, inoltre, è l’unica azienda non americana del settore “arredamento” quotata a Wall Street daL 1993. Proprio nei giorni scorsi l’azienda e i sindacati hanno sottoscritto un accordo, per certi versi storico, che introduce il premio di risultato per i lavoratori del Gruppo Natuzzi.