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NATUZZI, CARTE SUL TAVOLO

NATUZZI, CARTE SUL TAVOLO

La vertenza Natuzzi, approdata al ministero dello Sviluppo economico, sarà divisa in tre tavoli monotematici: organizzazione del lavoro e produttività, crescita volumi e investimenti, costo del lavoro e costi della struttura. Lo ha deciso la prima riunione della task force, riunitasi ieri presso il Mise e composta dai vertici del Gruppo Natuzzi, leader nella produzione di salotti, dai rappresentanti delle regioni interessate (Puglia e Basilicata) e dai sindacati di categoria Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil, oltre ai rappresentanti dello stesso Mise e del ministero del Lavoro.
“Nel corso dell’incontro – spiega Paolo Acciai, segretario nazionale della Filca – è stata confermata la sospensione della procedura di mobilità per 1.726 dipendenti del Gruppo, provvedimento annunciato unilateralmente dall’azienda nei giorni scorsi e già sospeso dopo l’incontro del  5 luglio scorso. Ma quello che chiediamo – sottolinea Acciai – è che si dia seguito all’accordo di programma per il distretto del mobile imbottito sottoscritto nel febbraio scorso, che prevede ben 101 milioni di euro di risorse (40 milioni di euro messi a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico, altrettanti dalla Regione Puglia ed i restanti 21 dalla Regione Basilicata). Si tratta di somme di non poco conto destinate, come recita l’accordo, alla salvaguardia e al consolidamento delle imprese che operano nel settore del mobile imbottito, all’attrazione di nuove iniziative imprenditoriali e al sostegno al reimpiego dei lavoratori espulsi dalla filiera produttiva”. La decisione sulla mobilità, ed in particolare sul ritiro del provvedimento, è rinviata al 26 luglio, dopo l’ultimo dei tre tavoli monotematici (gli altri due sono in programma il 22 ed il 25).
“L’obiettivo della task force – aggiunge il segretario nazionale della Filca – è quello di capire dove si può intervenire per ridurre il costo del lavoro, pari a 92 centesimi di costo-minuto per lavoratore, che per l’azienda sarebbe assolutamente proibitivo e non competitivo. Anche se c’è una sorta di difetto di forma, perché il contratto dei lavoratori della Natuzzi, che è quello del legno, non prevede il cottimo. E quindi non si può parlare di costo-minuto, che è un concetto al limite del cottimo. Noi dobbiamo piuttosto considerare il costo orario. Inoltre – aggiunge Acciai –  con l’azienda dovremo vedere quali lavorazioni è possibile riportare all’interno, soprattutto tra quelle che adesso sono all’estero e che in realtà dovrebbero fare parte del made in Italy”. Il Gruppo Natuzzi conta 7.000 dipendenti in tutto il mondo, 5 stabilimenti in Italia con 3.175 addetti, più 1.340 nell’indotto. Nel 2012 ha fatto ricorso alla Cassa integrazione straordinaria per 1.450 lavoratori, dei quali 674 a zero ore. Nel Distretto del mobile imbottito, a cavallo tra le province di Bari, Taranto e Matera, fino ad una decina di anni fa operavano circa 500 aziende, nelle quali lavoravano oltre 14mila persone per un fatturato totale di 2,2 miliardi di euro.
 

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