Due anni di Cassa integrazione straordinaria per 1.280 dipendenti. La richiesta è stata avanzata dal Gruppo Natuzzi ai sindacati di categoria Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil di Puglia e Basilicata, nel corso di un incontro convocato presso la sede barese di Confindustria. Il nuovo ricorso agli ammortizzatori sociali è stato motivato con le attuali difficoltà di mercato e partirebbe dal prossimo 15 ottobre, data in cui scade la Cigs per 1.350 addetti. Al termine di questa fase di due anni, nel corso dei quali il Gruppo di Santeramo in Colle procederebbe ad una riorganizzazione aziendale che riguarderebbe tutti gli stabilimenti, gli esuberi scenderebbero a 1.060.
“È un annuncio che ci preoccupa ma che non ci sorprende più di tanto”, questo il commento di Paolo Acciai, segretario nazionale della Filca. “Sono anni che dal Gruppo guidato da Pasquale Natuzzi i lavoratori e i sindacati attendono proposte serie per il rilancio del marchio, ed invece si naviga a vista, senza prospettive, in assenza di un piano strutturale che possa davvero permettere all’azienda di risalire la china”. Sui territori c’è grande preoccupazione per le conseguenze economiche e sociali che la lunga crisi della Natuzzi sta producendo: “L’unica nota positiva in questa vicenda – ammette Enzo Gallo, segretario generale della Filca-Cisl Puglia – è il cambio di atteggiamento della dirigenza del Gruppo Natuzzi, che questa volta, prima di annunciare gli esuberi, si è voluta confrontare sul piano di riorganizzazione. Magra consolazione, ma visti i burrascosi rapporti che c’erano in precedenza mi sembra un piccolo, significativo passo in avanti nelle relazioni sindacali. Ciò non toglie che la situazione resti delicata e ci impone di vigilare ed intervenire con estrema attenzione”.
L’annuncio di Natuzzi, leader mondiale nella produzione di divani in pelle, ha portato i sindacati a chiedere un’immediata accelerazione dei tempi di firma, in sede governativa, dell’accordo di programma per le aziende del mobile imbottito dell’area murgiana, che potrebbe far tirare il fiato all’azienda e all’intero indotto. Mercoledì prossimo, dopo gli incontri interlocutori di fine luglio, è in programma l’atteso vertice tra i tecnici del ministero dello Sviluppo economico, i funzionari delle Regioni Puglia e Basilicata e i rappresentanti nazionali di Cisl, Cgil, Uil e Filca, Feneal e Fillea. Uno dei nodi da sciogliere sarà l’entità e l’effettiva disponibilità dei finanziamenti messi a disposizione dalle due Regioni interessate (Puglia e Basilicata hanno annunciato uno stanziamento di risorse pari a 20 milioni di euro a testa) ma soprattutto la somma prevista dal ministero, non ancora resa nota. Per Michele La Torre, segretario generale della Filca-Cisl Basilicata, “nella vicenda Natuzzi sarà di fondamentale importanza proprio il rispetto degli impegni presi dalle due Regioni e dal ministero. A prescindere dalle risorse, però – conclude La Torre – restano fortissimi dubbi circa la futura ricollocazione dei dipendenti, una situazione da affrontare e tamponare prima che sia troppo tardi”.