“Nessun lavoratore deve restare casa”! Non era solo uno slogan, ma un obiettivo da raggiungere. Una sfida da vincere. E alla fine il “grido di battaglia” lanciato in tutte le sedi da FenealUil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil è risultato vincente. Nessun lavoratore Natuzzi, infatti, resterà a casa. La certezza è arrivata dopo l’ennesima riunione fiume della cabina di regia al ministero dello Sviluppo economico. Le parti sedute intorno al tavolo (azienda, viceministro Teresa Bellanova, Regioni Puglia e Basilicata e i sindacati nazionali e territoriali) hanno raggiunto un importante punto di incontro e firmato così un verbale di accordo quadro per certi versi storico.
“L’accordo – spiega Salvatore Federico, segretario nazionale della Filca – ha il merito di dare finalmente piena attuazione all’accordo con Natuzzi del 2013, e permette di realizzare quello che abbiamo sempre sostenuto: nessun lavoratore deve rimanere a casa. Un risultato importante che fa il paio con l’accordo del 2015, che aveva consentito a 1.918 lavoratori di essere riassunti in azienda attraverso i contratti di solidarietà, che entro il 2018 saranno trasformati in contratti a tempo pieno”. L’accordo-quadro prevede il collocamento dei 215 lavoratori licenziati un mese fa, che saranno assunti da una Newco che sarà costituita entro il 30 novembre e controllata dal Gruppo Natuzzi.
La nuova azienda sorgerà nel sito produttivo di Ginosa, in provincia di Taranto, che sarà riconvertito per la lavorazione e la trasformazione del poliuretano. I lavoratori dovranno seguire un massiccio Piano formativo (molti di loro sono fuori dal ciclo produttivo da oltre 10 anni) per la riqualificazione e la professionalizzazione, manterranno i diritti normativi acquisiti in precedenza e riceveranno una somma pari a 5 mila euro. L’inquadramento iniziale sarà il livello AE1 del contratto legno (qualifica di operaio), ma entro il termine del periodo di formazione le parti si incontreranno per definire i nuovi inquadramenti. Nel periodo necessario alla riconversione e alla trasformazione dello stabilimento, quantificato in 24 mesi, ai lavoratori sarà applicata la cassa integrazione in deroga e poi quella straordinaria per riorganizzazione.
“I risultati ottenuti dall’accordo – aggiunge Federico – sono davvero significativi, perché consentono a 215 lavoratori licenziati di ottenere un’altra possibilità, tra l’altro in un territorio messo in ginocchio da una crisi senza precedenti. Un successo arrivato dopo una vertenza lunga e complessa, e che è il frutto dell’impegno e della pervicacia dei sindacati, a tutti i livelli, e della proficua sinergia con il vice ministro Teresa Bellanova, i funzionari del ministero, le Regioni Puglia e Basilicata e la stessa Natuzzi”. Soddisfatti anche i segretari generali delle Filca Puglia e Basilicata, Enzo Gallo e Michele la Torre. “Il gioco di squadra ha dato i suoi frutti. Il lavoro istituzionale al Mise, insieme a quello quotidiano negli stabilimenti dell’azienda, svolto grazie all’impegno degli Rsu e alla partecipazione dei lavoratori, ci ha consentito di ottenere questo risultato davvero importante”, hanno dichiarato i due sindacalisti.