Nota di Raffaele Del Solio, responsabile territoriale Filca-Cisl Napoli
Pare che nel Paese ci sia una lieve ripresa economica e occupazionale, pare che il sud faccia meglio del nord; la politica locale rivendica che la buona economia regionale e metropolitana è tutta opera sua, ma gli edili di Napoli e della regione Campania continuano a soffrire enormi difficoltà. La cassa edile di Napoli registra la più bassa presenza di lavoratori e imprese denunciate: 10.892 lavoratori attivi impiegati in 3.347 imprese denuncianti , il dato storicamente più basso dagli anni 2000. Eppure la enorme massa di investimenti vorrebbe che per il locale settore delle costruzioni ci fosse una impennata di crescita molto forte, basti pensare che a febbraio scorso, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, in pompa magna sbandierava a tutto il mondo lo sblocco di finanziamenti e cantieri per Viabilità Nazionale e Regionale: Strada statale 268 – Lioni Grottaminarda- Strada Statale Telesina ecc. per un valore di 1.218 M€ ( leggete bene! Un miliardo e 268 milioni di euro, Cantieri sbloccati della rete EAV (Aversa-Piscinola per 43 milioni; Piscinola-Secondigliano per 50 milioni; Secondigliano-Di Vittorio per 86 milioni; Dazio-Gerolomini per 85 milioni; raddoppio Pisani-Quarto per 20 milioni), bretella Soccavo-Monte S’Angelo per 121 milioni con altri 370 milioni in progettazione.
La continua grave crisi di bandi di gare e di aggiudicazione, anche per l’incapacità tecnica delle stazioni appaltanti, nonché il dilagare della illegalità, pone in capo ai lavoratori il forte ricatto delle imprese che scaricano tutto sulle famiglie sfruttando i lavoratori. Mai come in questo periodo vi è una forte presenza di lavoro nero nei cantieri, dovuta anche alla forte limitazione delle ore non denunciate alla cassa edile che come sindacato abbiamo imposto alle imprese: dalle 98 ore mensili denunciate per lavoratore siamo arrivati alle circa 140 ore mensili. Gli incontri avuti con il Direttore della Direzione Territoriale del Lavoro non hanno sollecitato quella attenzione che avremmo voluto per il settore, poche risorse umane, la riorganizzazione degli uffici, il territorio metropolitano -la risposta del Direttore- rendono difficile e insufficiente l’azione degli Ispettori. Il completamento di alcune opere significative come la Stazione di Afragola e i cantieri della Metropolitana di Napoli accrescono le tensioni e i conflitti che spesso sfociano nella maledetta guerra dei poveri. Né basta sollecitare, incalzare e “pressare” le istituzioni per accelerare la cantierizzazione delle opere già previste. Tutte le crisi hanno un tempo, ma quella che riguarda il settore delle costruzioni è una guerra che dura ormai da dieci anni e non trova ancora una significativa svolta. Da qui la necessità di una maggiore azione sinergica di tutte le forze sindacali di categoria e confederale che ci consenta davvero di cambiare registro.