“Vanno bene i controlli nei cantieri e le relative sanzioni nei casi previsti dalla legge. Occorre, però, continuare l’attività preventiva, informativa e formativa che l’Ausl di Modena ha organizzato in collaborazione con gli Rlst, i rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza territoriali”. Lo afferma Domenico Chiatto, segretario provinciale del sindacato edili Filca-Cisl di Modena, commentando l’esito dell’ultima campagna straordinaria di controllo della sicurezza sul lavoro nei cantieri. Chiatto sottolinea che l’attività congiunta Rlst-Spsal (Servizio prevenzione sicurezza ambiente lavoro) dell’Ausl rappresenta un’esperienza unica in Italia di sinergia tra organismi pubblici di vigilanza e sistema della bilateralità, ovvero sindacati e associazioni imprenditoriali.
“Come prevede anche il testo unico sulla sicurezza, le parti sociali dovranno andare sempre più nella direzione di effettuare dall’interno l’attività preventiva e formativa sui cantieri. Oggi – prosegue il segretario della Filca-Cisl – è più che mai necessario un patto rinnovato tra Flc (sigla unitaria dei sindacati edili) e associazioni datoriali sul tema della sicurezza e della regolarità per tutelare le imprese e, contemporaneamente, i posti di lavoro. Per fare questo, però, è importante la normativa sulla qualificazione dell’accesso al settore, la cosiddetta “patente a punti”. Chi entra nel settore delle costruzioni deve dimostrare di possedere i requisiti necessari e, una volta dentro, deve rispettare le regole e i contratti, pena l’esclusione dall’attività lavorativa”. A proposito di imprenditori, Chiatto nota che dai controlli Ausl sembra emergere una stabilizzazione del lavoro autonomo, mentre i sindacati hanno una percezione opposta. La crisi induce molti datori di lavoro a premere sui propri dipendenti affinché aprano la partita Iva; in questo modo le imprese risparmiano sul costo del lavoro.
“Proprio in questa fascia si annida gran parte del “lavoro grigio”, come confermato anche dagli ultimi dati dell’Osservatorio provinciale sugli appalti pubblici – osserva il segretario degli edili Cisl – Per questo auspichiamo che la verifica delle posizioni dei lavoratori artigiani non si limiti all’iscrizione alla Camera di commercio, ma riguardi anche le loro capacità professionali, i mezzi tecnici di cui dispongono, le risorse finanziare investite nella ditta, le conoscenze acquisite in materia di sicurezza sul lavoro. Certo, sarebbe un adempimento in più per i servizi ispettivi, ma potrebbe risultare utile soprattutto in questa fase di difficoltà dell’edilizia”. Per quanto attiene le irregolarità sulla sicurezza, Chiatto sottolinea quel 34,2 per cento di cantieri che presentava irregolarità in situazioni ad alto rischio infortunistico (scavi instabili e non protetti, ponteggi con problema legati all’allestimento o all’uso). Ricordando che la caduta dall’alto è la principale causa di morte in edilizia, il sindacalista della Filca ribadisce che le norme prevedono una formazione specifica per tutti i lavoratori che montano, smontano e soprattutto utilizzano i ponteggi.
“La realizzazione di queste campagne straordinarie di controlli rappresenta un deterrente importante per le aziende che non operano nel rispetto della legalità e regolarità, soprattutto della sicurezza. Generalmente – dice Chiatto – i due fenomeni vanno di pari passo, nel senso che chi vìola le norme sull’assunzione dei dipendenti di solito vìola anche quelle sulla sicurezza. Inoltre i controlli sono un segnale incoraggiante per chi lavora correttamente e – conclude il segretario provinciale della Filca-Cisl – deve fronteggiare una concorrenza sleale basata unicamente sulla riduzione dei costi”.