MODELLO CONTRATTUALE, SIGLATA INTESA CON CONFAPI

MODELLO CONTRATTUALE, SIGLATA INTESA CON CONFAPI

Roma
L’accordo valorizza il dialogo tra le parti ed il metodo concertativo
Nuovo importante risultato sulle linee di indirizzo per la riforma del modello contrattuale: è stata infatti siglata l’intesa con la Confapi. Anche su questo tavolo la Cgil si è differenziata. Dopo aver condotto unitariamente il negoziato con la Cisl e la Uil, nella fase finale la Cgil ha rifiutato di esprimere la propria condivisione al testo conclusivo portando un’argomentazione sconcertante: il proliferare di linee di indirizzo su più tavoli non favorisce la definizione di un nuovo modello universale di contrattazione. Vale la pena di ricordare che proprio la Cgil, all’indomani dell’intesa con Confindustria, sostenne la necessità di aprire il confronto con tutte le parti datoriali, dichiarando che avrebbe partecipato a tutti i tavoli con proprie valutazioni. Cosa che è puntualmente avvenuta con una presenza attiva nei negoziati, ivi compreso il lavoro sui testi: per poi formalizzare, com’è avvenuto ieri sera, che i tavoli stessi sono inutili, anzi dannosi.
A nostro giudizio il confronto sviluppato con tutte le controparti datoriali sta componendo un mosaico di maturazione diffusa e partecipata verso un nuovo modello universale, omogeneo nei contenuti portanti ma in grado di cogliere le specificità settoriali e di valorizzare il contributo di tutti i soggetti contrattuali. Le riforme, quanto più sono partecipate e condivise, tanto più possono essere attuate con successo. L’intesa Confapi valorizza il dialogo tra le parti ed il metodo concertativo, individuando una serie di temi di confronto con l’ obiettivo di individuare posizioni ed iniziative comuni: politiche industriali, innovazione/ricerca, Mezzogiorno ecc.
Significativo l’indirizzo assunto per sviluppare congiuntamente la responsabilità sociale dell’impresa. Sul modello contrattuale, l’intesa rispecchia i contenuti fondamentali già individuati su altri tavoli: triennalità, indicatore previsionale IPCA depurato dalla componente energetica importata, due livelli contrattuali, meccanismo di recupero in caso di scostamento tra inflazione prevista e a consuntivo, copertura economica da scadenza a rinnovo contratto, elemento di garanzia retributiva per i lavoratori che non abbiano percepito erogazioni salariali (aggiuntive rispetto al CCNL) nell’ ultimo quadriennio. Sull’indicatore d’ inflazione vale la pena di ricordare che, con l’ attuale andamento fortemente calante dell’inflazione, la depurazione della componente energetica importata si conferma essere un accorgimento utile per evitare di assumere come strutturali (e potenzialmente inflattive) bolle congiunturali di natura speculativa.
Per quanto riguarda il secondo livello va segnalata la formulazione, che consente il pieno sviluppo della contrattazione su base territoriale, aziendale o “di altra natura” (es. filiera, distretto). Sul sistema bilaterale si sono poste le basi per passare ad una fase di sua strutturazione, attraverso la definizione di compiti più precisi e di un flusso di finanziamento dedicato. Ampliato anche il capitolo del welfare contrattuale, con l’impegno di sostenere non solo la previdenza complementare, ma anche altre forme di welfare integrativo. Particolare importanza assume la possibilità di realizzare attraverso la bilateralità l’estensione degli ammortizzatori sociali e il sostegno del reddito anche nelle piccole aziende oggi non coperte dalla cassa integrazione.
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Raffaele Bonanni

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