La Filca-Cisl ha partecipato in massa alle iniziative della Cisl nazionale di Firenze, Napoli e Milano. In tutte e tre le occasioni delegate e delegati della Filca, provenienti da tutte le regioni, hanno portato la loro testimonianza, contribuendo alla perfetta riuscita degli eventi.
“I tre appuntamenti – ha spiegato Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl nazionale – hanno dimostrato che la Cisl ha intrapreso la strada giusta, che è quella della contrattazione, del confronto, del dialogo, partendo dai problemi del mondo reale. In un momento del genere lo sciopero è semplicemente inutile, è l’ultimo strumento per ottenere risultati. Le tre giornate – ha sottolineato Pesenti – sono state per noi un’occasione preziosa per ripetere il grido d’allarme già lanciato da tempo e ribadito nel corso della mobilitazione nazionale del 27 novembre scorso: senza interventi il comparto delle costruzioni rischia davvero di scomparire. L’emorragia di posti di lavoro, che ha toccato quota 800mila dall’inizio della crisi, non sembra arrestarsi. Dal governo – ha accusato Pesenti – non c’è alcun segnale di voler invertire la rotta. Non riusciamo davvero a capire il perché, visto che l’edilizia rappresenta l’11% del Pil nazionale e che interventi per la sicurezza del territorio, cito un esempio attuale, non solo sono non più rinviabili ma consentirebbero addirittura un risparmio: l’investimento è di gran lunga inferiore al costo dei danni provocati dal ‘non fare’, senza parlare del sacrificio di vite umane, che non è possibile quantificare”.
“Le delegate ed i delegati della Filca – ha aggiunto il segretario generale – hanno chiesto interventi per i settori di riferimento, legno, laterizi e cemento, e hanno ripetuto che la nostra categoria vuole un’edilizia di qualità, che vuol dire investimenti per completare le opere pubbliche bloccate, per rimettere a nuovo il già costruito, per il risparmio energetico e per l’antisismisca. Infine, come ha detto il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, chiediamo un intervento del governo sull’età pensionabile: non è possibile che un edile di 67 anni continui a salire sulle impalcature o in cima ad una gru. Il governo deve allargare la platea dei lavori usuranti”, ha concluso Pesenti.