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MOBILE IMBOTTITO BASILICATA, PROROGATA LA CIG ALLA EX NICOLETTI E ALLA INCANTO GROUP

MOBILE IMBOTTITO BASILICATA, PROROGATA LA CIG ALLA EX NICOLETTI E ALLA INCANTO GROUP

Ancora 6 mesi di ammortizzatori sociali per i 308 lavoratori della ex Nicoletti di Matera, azienda produttrice di mobili imbottiti. Questa mattina, infatti, nel corso di un incontro presso il ministero del Lavoro, è stato siglato l’accordo che proroga fino al 31 dicembre 2012la cassa integrazione in deroga, scaduta il 30 giugno scorso. “Adesso – riferisce la segretaria regionale della Filca Cisl di Basilicata, Margherita Dell’Otto, presente all’incontro – è auspicabile la massima chiarezza sulla manifestazione d’interesse giunta alla Regione Basilicata per l’acquisizione dell’ex salottificio materano. Il nostro auspicio – prosegue – è che ci sia in tempi rapidi un progetto industriale serio ed economicamente sostenibile per ridare una prospettiva di lavoro a questi 300 lavoratori e invertire così una tendenza sempre più negativa”. Secondo voci non confermate l’azienda interessata a rilevare la ex Nicoletti sarebbe una multinazionale estranea però al settore.
Ma quella della ex Nicoletti non è l’unica vertenza aperta nella regione lucana per quanto riguarda il settore del mobile imbottito: nei giorni scorsi, infatti, pressola Regione Basilicata,a Potenza, è stato sottoscritto il verbale di accordo per la collocazione in cassa integrazione straordinaria dei 196 dipendenti della Incanto Group di Matera, azienda produttrice di divani in pelle. Il provvedimento, della durata di un anno, è operativo dallo scorso 7 maggio al 6 maggio 2013, e fa seguito alla condizione di amministrazione controllata, per motivi finanziari, disposta nel maggio scorso dal Tribunale di Bari, che aveva ammesso l’azienda a concordato a preventivo.
Insomma, la situazione nel distretto resta critica. Lì, a cavallo tra la Basilicata e la Puglia, nei territori delle province di Bari, Taranto e Matera, fino a 4 anni fa, il settore del mobile imbottito dava lavoro ad oltre 14mila addetti. Oggi sono all’incirca 6mila, più che dimezzati. Il fatturato dell’area è sceso da 2,2 milioni a 700mila euro. “La condizione nelle aziende peggiora di giorno in giorno – ammette Dell’Otto – e anche chi fino a poco tempo fa sembrava sopportare e superare le difficoltà, oggi getta la spugna, travolto dagli effetti della crisi. Martedì 10 è previsto un nuovo vertice in Regione per fare il punto sull’Accordo di programma, in vista dell’incontro del 13 al Ministero dello Sviluppo economico. Non è più possibile aspettare – accusa la segretaria della Filca – perché non è solo un problema legato al mondo del lavoro ma una vera emergenza sociale, che coinvolge centinaia di imprese e migliaia di lavoratori, di famiglie”.
Circa un mese fa, proprio per sollecitare i rappresentanti del Governo a trovare una soluzione circa l’Accordo di programma dell’Area Murgiana, fermo da troppo tempo nei cassetti del ministero, ci sono stati due distinti cortei in Puglia e Basilicata, con centinaia di vetture che hanno percorso le strade delle tre province interessate per poi giungere sotto le Prefetture di Bari e Matera.

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